Il film della regista francese Audrey Diwan racconta con stile rigoroso la vicenda di Anne, studentessa di lettere nella Francia di fine anni cinquanta che decide una volta incinta dopo un rapporto occasionale di non tenere il bambino. In quegli anni l'aborto era punito con la galera. Tratto dal libro di Annie Ernaux
La scelta di Anne, poco “scelta di Sophie” ma tanta epica sopravvivenza dardenniana delle proprie eroine, è un film così incredibilmente teso, drammatico, doloroso fin dentro i muscoli e le viscere dell’essere umano, da fare quasi spavento. E poi a parte della cosiddetta società che le gira attorno (amici, genitori, medici) c’è la pesantissima omertà, il silenzio, il disprezzo e perfino l’inganno con cui Anne, studentessa universitaria di lettere, con la speranza di insegnare, deve fare i conti. Postilla speciale per Anamaria Vartolomei, talento mostruoso e vibrante, fragile e determinato come poche colleghe saprebbero fare con una parte così mastodontica cucita addosso. La Diwan ha dichiarato: “Il film è lei”, riferendosi alla sua attrice protagonista sempre in scena. Tratto dal romanzo di Annie Ernaux, il film della Diwan esce prima in Italia che in Francia.