Il pareggio al primo turno disegna una divisione, sebbene anche ieri il leader del Movimento avesse escluso spaccature. Il capogruppo uscente e accreditato alla vigilia di 35-40 voti, ne ha ottenuti 36 al primo scrutinio, tanti quanti la sfidante
Fumata nera al primo scrutinio per l’elezione del capogruppo M5s al Senato. Hanno ottenuto 36 voti a testa il capogruppo uscente Ettore Licheri e la sfidante Mariolina Castellone. Si procederà giovedì 4 novembre con il secondo scrutinio, in cui per vincere servirà sempre la maggioranza assoluta dei 74 senatori. Dal terzo scrutinio basterà la maggioranza dei votanti. C’è la concreta possibilità di un ribaltone nel gruppo M5s al Senato.
Il capogruppo uscente, Licheri e accreditato alla vigilia di 35-40 voti, ne ha ottenuti 36 al primo scrutinio, tanti quanti la sfidante Mariolina Castellone, entrata in corsa solo sabato scorso (e ‘quotata’ a 25 preferenze) ma evidentemente capace di intercettare il malcontento diffuso fra i 74 senatori 5 stelle per la gestione degli ultimi mesi. Il pareggio al primo turno disegna una divisione, sebbene anche ieri il leader del Movimento avesse escluso spaccature.
Fra un mese, poi, si annuncia non meno complessa la selezione del capogruppo alla Camera (l’uscente Davide Crippa è più vicino a Beppe Grillo che a Conte), altra nomina cruciale in vista delle trattative per arrivare all’elezione del presidente della Repubblica. È infatti attraverso i capigruppo, oltre che i leader dei partiti, che passano le strategie in un appuntamento così delicato, e i 5 stelle non vogliono certo ripetere l’esperienza di sette anni fa, quando andarono in ordine sparso.
La partita al Senato, intanto, si potrebbe risolvere già domani, senza ricorrere al terzo scrutinio – che nel caso scivolerebbe eventualmente alla settimana prossima – quando l’asticella per vincere si abbasserà dalla maggioranza assoluta dei votanti. A entrambi basterebbero due voti in più nel secondo scrutinio, e si annuncia decisiva la scelta dei due indecisi. Di certo si è indebolita la posizione di Licheri, considerato un ‘contiano’, convinto fino a pochi giorni fa di correre in solitaria verso la conferma. Al di là di quanto siano convinti dal nuovo corso avviato dall’ex premier, i senatori sono divisi sulla gestione del capogruppo uscente.
Come ricorda l’agenzia Ansa, parte dei senatori M5s negli ultimi mesi si è sentito trascurato dalla gestione di Licheri, e Castellone punta a intercettare soprattutto questo malcontento, proponendosi come la prima capogruppo donna per il M5s al Senato in questa legislatura. Castellone si è candidata con un direttorio composto da Vincenzo Garruti (vicepresidente vicario), Lalla Mantovani, Felicia Gaudiano, Fabrizio Trentacoste e Agnese Gallicchio (tesoriere). Il suo sfidante, invece, con Agostino Santillo (vicepresidente vicario), Gabriella Di Girolamo, Maurizio Santangelo, Gabriele Lanzi, Elisa Pirro (tesoriere).