Era la fine degli anni 80 quando in Italia cominciarono ad arrivare dalla Francia libri per bambini strabilianti, rivoluzionari. La prima a tradurli e pubblicarli fu la mitica Rosellina Archinto per le Emme edizioni. Fu una ventata di aria fresca per la letteratura per bambini. In quegli anni andavo a Parigi per acquistare quei testi. Una volta entrando a rue de Sevre, da Chantelivre, la più bella libreria per bambini a livello europeo, chiesi di visionare tutti i volumi illustrati e non che avevano come tema la Morte. Volevo scriverne uno io, perché in Italia non esistevano. Il tema morte da noi era un tabù inaffrontabile.
La commessa tornò dopo mezz’ora spingendo un carrello strapieno di volumi. “Come vivere il lutto di un genitore”, “Come affrontare la vista di un cadavere e non avere paura” “ma che cos’é la morte?”… alcuni dei titoli. Molti erano ironici, là dove l’ironia era un modo per sdrammatizzare un argomento delicato. Idem per il sesso e le emozioni.
In Francia si trovavano decine di volumi illustrati sul tema. E non nello stile “scientifico didascalico” tanto caro all’Italia cattolica e prude, che ha sempre trattato il sesso come un’astratta corsa di spermatozoi-farfalle alla ricerca di ignari ovuli.
Nessun accenno al PIACERE, all’emozione, all’amore.
Ricordo che i ragazzini italiani andavano a cercare con famelica curiosità nelle biblioteche pubbliche i libri di sesso “vero”. Quando i ragazzi delle scuole se ne andavano via, le bibliotecarie dovevano riordinare soprattutto gli scaffali per adulti che riguardavano la sessualità in tutte le sue forme. La scienza infatti non bastava a rispondere ai mille interrogativi dei giovani lettori. La scienza non risolve tutto, vedi i nostri tempi e la crisi di Covid, monopolio della informazione scientifica.
I libri che venivano dalla Francia parlavano con intelligenza e senza veli oltre che di sessualità e di morte, delle ansie dei ragazzini, delle emozioni frustrate, dei genitori insensibili o frettolosi.. Ionesco e Piaget si unirono per scrivere libri di fiction tra teatro e pedagogia su argomenti scottanti. Leo Lionni uscì con Piccolo blu e piccolo giallo, manifesto dell’antirazzismo e dell’inclusione (messo all’indice qualche anno fa da Brugnaro sindaco di Venezia come “pericoloso” per le giovani menti!).
Io mi inventai per la rivoluzionaria Orietta Fatucci, E ELLE edizioni, una collana, “Viperette” che trattava di divorzio, gelosia per l’ultimo nato, sesso, paure varie, bullismo. Ripeto, si parla di trent’anni fa. Ci invitavano, noi autori, nelle scuole per parlare ai bambini di questi argomenti con i nostri libri. Viaggiavo in continuazione nelle città e soprattutto in provincia, ben accolta da genitori e insegnanti. Una volta con Elio delle storie tese incontrammo in Emilia 500 ragazzini in una botta sola. Che tempi meravigliosi. I temi erano quelli…
Torniamo ad oggi ed alla rinascita gloriosa dei tabù. Sarò sintetica. Ddl Zan affossato per insipienza irresponsabilità e ipocrisia politica. Assenza di educazione sessuale nelle scuole. Assenza di psicologi attivi nelle scuole (lo “sportello” è insufficiente per i ragazzi piegati da dad e da due anni di virus). Approccio goffo puritano o inesistente all’emozione e alla sessualità in famiglia ( onseguente ricorso al porno web di bambini e ragazzi). Messa all’indice di libri per bambini considerati pericolosi. Anatemi sulla fantastica serie Sex education (Netflix) da parte di zelanti assessore e insegnanti di Milano (associazione “pro vita”). Messa all’indice di Squid Game (Netflix), metafora aggressiva contro il capitalismo, da parte degli stessi genitori che permettono ai figli di giocare a videogame killer o che non si accorgono che i loro bambini frequentano porno siti (che anche i genitori abbiano diritto di essere assistiti ed ascoltati di questi tempi è un tema forte, ci torneremo su questo blog)… Il Papa ricomincia con l’anti abortismo.
Questa la lista della spesa del ritorno al Medioevo nel settore diritti civili-educazione emozionale. Viviamo in un’epoca di perbenismo ipocrita che abbandona i ragazzi a inventarsi da soli una presa di coscienza del mondo senza la presenza matura e paritaria degli adulti, sempre più infantili e deresponsabilizzati. Politici in testa.
Tempo fa ho chiesto a un editore di pubblicare un libro sulla morte. Profondo ma allo stesso tempo ironico. “Perché parlare di un argomento così triste, Chiara, i ragazzi hanno già tanti problemi…”, è stata la risposta. Già, molto meglio lasciare i ragazzini chiusi in camera a sparare a man bassa per ore in un videogame, ammazzando buoni e cattivi. Tanto i morti sono finti.