Botta e risposta a “Dimartedì” (La7) tra l’europarlamentare Francesca Donato e l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero sulla cancellazione di quota 100.
L’ex leghista contesta la decisione del governo Draghi e parla di “quarte dosi”: “Ha messo come priorità altri tipi di spese. Mi dispiace tornare sul tema, ma sono stati stanziati due miliardi per le quarte dosi, quando negli Usa si è deciso di farlo solo per i soggetti fragili e non a tutti, perché mancano le evidenze scientifiche. Ma qui c’è una linea decisa: spendere solo sui vaccini e basta”.
Si scatena un brusio di disapprovazione nello studio e a intervenire è Elsa Fornero: “Fare un paragone tra una decisione riguardante il sistema pensionistico e un’altra relativa alle situazioni di emergenza riguardanti la lotta al vaccino mi sembra francamente fuori dal mondo. Quando si parla di pensioni, si deve sempre pensare alle tendenze di lungo termine. È questo che molti politici non comprendono. Queste tendenze sono: la popolazione che invecchia e la vita attesa che continuerà ad aumentare. E adesso non mi dica che abbiamo avuto una mortalità più alta. È vero, ma su questo non si fa polemica“.
“Non è una è polemica – ribatte l’europarlamentare – C’è stato un risparmio oggettivo dell’Inps. Quest’anno abbiamo avuto un dato agghiacciante: essendo morti tantissimi anziani, l’Inps ha avuto un notevole risparmio”.
Ancora una volta insorgono gli ospiti in studio e in particolare Raffaello Lupi, professore ordinario di Diritto Tributario all’Università Tor Vergata di Roma: “Ma cosa c’entra? Sono entrati 20 miliardi di contributi di meno, perché c’è stata la fiscalizzazione di quelli che non lavoravano. C’è stato l’accredito virtuale dei contributi. Nel 2020 c’è stato un buco perché le imprese non hanno versato”.