Sei gli assessori uomini e sei le donne nella giunta di Roberto Gualtieri, presentata mercoledì in conferenza stampa al Campidoglio. La squadra comprende sia tecnici che politici, in rappresentanza delle varie anime della coalizione: il neo-sindaco di Roma ha scelto di tenere per sè ben nove deleghe (Attrazione degli Investimenti, Clima, Partecipate, Personale, Pnrr, Relazioni Internazionali, Sicurezza, Transizione digitale e Università). La sua vice sarà Silvia Scozzese, neo-assessora al Bilancio (lo era già stata nella giunta di Ignazio Marino). Il Pd, il partito di Gualtieri, ottiene tre assessorati: l’Ambiente e i Rifiuti vanno a Sabrina Alfonsi, l’Urbanistica a Maurizio Veloccia e i Trasporti a Eugenio Patanè. Alla Cultura invece c’è Miguel Gotor, storico e già senatore dem (poi tra i fondatori di Mdp-Articolo 1).
Gli altri assessori sono Alessandro Onorato (Turismo, Grandi eventi e Sport), Monica Lucarelli (Attività produttive e Pari opportunità), Andrea Catarci (Decentramento, Partecipazione e Servizi al territorio), Barbara Funari (Sociale e Salute) Claudia Pratelli (Scuola, Formazione e Lavoro) Ornella Segnalini (Lavori Pubblici e Infrastrutture) e Tobia Zevi (Patrimonio e Politiche abitative). Tre membri della nuova giunta, Alfonsi, Patanè e Onorato, sono stati sfiorati dall’inchiesta “Mondo di mezzo“, indagati e poi archiviati su richiesta della stessa Procura nel 2016: la neo-assessora ai Rifiuti, in particolare, era accusata di aver “dato la propria disponibilità ad attivare delle procedure per destinare” circa 360mila euro di finanziamenti alle coop di Salvatore Buzzi, che aveva finanziato la sua campagna elettorale con cinquemila euro. Il nuovo city manager del Campidoglio, Paolo Aielli, è invece indagato per abuso d’ufficio nel suo precedente ruolo di amministratore delegato dell’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, con l’accusa di aver favorito una ditta nella fornitura di stampanti per le schedine del lotto.