Ossessionato dalle bambole, in particolare dalle “Bratz”, collezionista di giocattoli, capace di inventarsi una famiglia immaginaria da mostrare sui social con una serie di falsi profili sui social network da lui gestiti. Pubblicava foto di bambini e familiari ma viveva solo e, come confermano i vicini di casa, non aveva figli ma solo un cane. Proprio per questo chi l’ha visto comprare pannolini e dolci nei negozi della zona si è subito insospettito e non ha esitato a lanciare l’allarme: è così che la polizia è arrivata a Terry Kelly, 36 anni, il rapitore della piccola Cleo Smith. L’uomo è ora in carcere accusato di diversi reati, in primis il rapimento: secondo gli inquirenti avrebbe fatto tutto da solo 19 giorni fa, quando nella notte si è introdotto nel campeggio dove era in vacanza la famiglia Smith e ha rapito la bimba di 4 anni. Il caso ha tenuto l’Australia con il fiato sospeso e non pochi tra gli investigatori, pur veterani, hanno accolto con lacrime di sollievo la notizia del ritrovamento della bambina sana e salva, chiusa in una casa fatiscente a Carnavon, nella Western Australia, distante appena 7 minuti a piedi da quella in cui vive con la mamma e la sorellina appena nata.
Le finestre della casa di Kelly – ereditata dalla nonna che lo ha cresciuto – erano completamente oscurate, per impedire ai vicini di vedere all’interno: gli inquirenti hanno riferito che al momento del salvataggio la piccola Cleo era sola in una stanza, giocava con dei giocattoli e indossava un pigiama pulito: forse era nella “stanza delle bambole” che Terry Kelly aveva pubblicato più volte sul suo profilo Facebook, dal quale seguiva l’account della madre di Cleo, Ellie Smith. “L’ho visto entrare e uscire, non ci ho mai interagito davvero: questo è un quartiere molto amichevole, ma lui era riservato”, ha raccontato un vicino di casa al Daily Australia. E ancora: “Sembrava un tipo tranquillissimo – ha spiegato Rennee Turner che lo conosciuto poche settimane fa in occasione di un corso di formazione -. Forse è un po’ un strano, ma non pensavo potesse fare una cosa del genere. L’ho incontrato qualche giorno fa in un negozio e in effetti mi fissava senza dire nulla, ma lo ha sempre fatto e non ci ho pensato più di tanto”.
Terry Kelly è ora in carcere: secondo quanto riportato dai media australiani, è stato sottoposto a una perizia psichiatrica dopo che ha tentato di farsi del male sbattendo violentemente la testa contro la porta e le sbarre della cella in cui è rinchiuso. Dalle prime indiscrezioni sembra essere risultato mentalmente instabile.