Finisce l’effetto Green Pass e inizia a sbiadire l’efficacia delle copertura vaccinale, con la conseguente necessità di accelerare sulle terze dosi. Un segnale di allarme che comincia a riflettersi anche sull’andamento della pandemia: aumentano i contagi (+16,6%), ma pure le terapie intensive (+12,9%). Questo è il quadro che emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe sulla settimana 27 ottobre-2 novembre. A livello nazionale il tasso di occupazione ospedaliera rimane ancora molto basso (5% in area medica e 4% in terapia intensiva) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica. Attenzione a Trieste: la provincia supera la soglia dei 150 casi per 100mila abitanti. Tra le Regioni, il Veneto è sotto sorveglianza: qui tutte le Province superano la soglia dei 50 casi.

VACCINI – Dopo aver sfiorato quota 440mila nella settimana 11-17 ottobre, il numero dei nuovi vaccinati nelle ultime due settimane è crollato prima a 239mila (-45,7%) e poi poco sopra 144mila (-39,6%). Al 3 novembre, si legge nel documento, il 78,7% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+130.795 rispetto alla settimana precedente) e il 75,7% ha completato il ciclo vaccinale (+357.441). Dei 144.258 nuovi vaccinati nella settimana 25-31 ottobre il 76,2% appartengono a fasce anagrafiche che includono persone in età lavorativa. Rispetto alle persone ancora da vaccinare preoccupano in particolare, rileva la Fondazione, gli oltre 2,7 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione e gli oltre 1,3 milioni nella fascia 12-19 che riducono la sicurezza nelle scuole. Le coperture vaccinali con almeno una dose di vaccino sono inoltre molto variabili nelle diverse fasce di età: dal 97,1% degli over 80 al 73,5% della fascia 12-19. In generale, rispetto alla settimana precedente, gli incrementi sono sempre più modesti: il numero di vaccinati con almeno una dose cresce dello 0,6% nella fascia anagrafica 12-19, dello 0,4% nelle fasce anagrafiche 20-29 e 30-39, dello 0,3% nella fascia 40-49, dello 0,2% nella fascia 50-59, mentre negli over 60 l’incremento non supera lo 0,1%. Quanto, infine, alle forniture di vaccini, al 3 novembre risultano consegnate 99.784.168 dosi: “In assenza di nuove forniture, per la terza settimana consecutiva si riducono le scorte di vaccini a mRNA, che si attestano a quota 9,9 milioni di dosi. La necessità di accelerare la somministrazione delle terze dosi e la progressiva estensione della platea dei candidati alla dose booster – spiega Gimbe – richiedono un numero consistente di dosi: per questo è fondamentale conoscere il piano delle forniture per i prossimi mesi, di cui al momento non esistono dati ufficiali”.

TERZA DOSE – Il lieve ma progressivo calo dell’efficacia vaccinale, dice la Fondazione, impone di accelerare sulla terza dose: 3,7 milioni di persone già nella platea a cui entro fine anno si aggiungeranno 7,4 milioni di over 60 e circa 748mila under 60 vaccinati con Johnson&Johnson. “Indipendentemente dal livello degli anticorpi circolanti – commenta il presidente Nino Cartabellotta – questi dati confermano le indicazioni alla dose booster alle categorie a rischio identificate dal Ministero della Salute e la necessità di accelerarne la somministrazione“. In particolare, la platea vaccinabile con la terza dose a oggi è costituita da 883.460 persone per la dose aggiuntiva e da 5.131.130 persone per la dose booster, escluse quelle under 60 anni che hanno ricevuto il vaccino monodose, non ancora incluse negli Open Data sui vaccini anti-Covid.

CASI – In tutte le Regioni tranne Marche, Molise, Piemonte, Sicilia e Umbria si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi di Covid-19. In particolare, 43 Province hanno un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Veneto tutte le Province superano tale soglia. Attenzione alla Provincia di Trieste: con 376 casi per 100.000 abitanti, supera la soglia dei 150. Nessuna Regione, rileva il monitoraggio, supera le soglie del 15% per l’occupazione dei reparti di area medica e del 10% per l’area critica di terapia intensiva. In aumento i casi attualmente positivi (84.447 vs 75.046), le persone in isolamento domiciliare (81.070 vs 72.101), i ricoveri con sintomi (2.992 vs 2.604) e le terapie intensive (385 vs 341). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi: 257 (+3,2%), di cui 15 riferiti a periodi precedenti; terapia intensiva: +44 (+12,9%); ricoverati con sintomi: +388 (+14,9%); isolamento domiciliare: +8.969 (+12,4%); nuovi casi: 29.841 (+16,6%); casi attualmente positivi: +9.401 (+12,5%). “Nell’ultima settimana – dichiara Nino Cartabellotta – si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali, seppure più contenuto rispetto alla precedente (+16,6%)”. L’aumento della circolazione virale è ben documentato dall’incremento registrato nelle ultime due settimane sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 8,2%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 4,3%). “Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +14,9% in area medica e +12,9% in terapia intensiva”. In termini assoluti, il numero di pazienti Covid in area medica è passato da 2.371 del 16 ottobre a 2.992 del 2 novembre (+26%) e quello nelle terapie intensive da 338 del 25 ottobre a 385 del 2 novembre (+14%). Si registra inoltre un lieve aumento degli ingressi giornalieri in terapia intensiva, spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe, “con una media mobile a 7 giorni di 26 ingressi/die rispetto ai 23 della settimana precedente”.

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