Il colpo di grazia al governo era stato dato il 27 ottobre, quando l’estrema sinistra del Partito Comunista e del Bloco de Esquerda gli avevano tolto il sostegno bocciando la legge di bilancio e sfiduciando di fatto il primo ministro socialista Antonio Costa. Oggi il presidente del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa, ha annunciato lo scioglimento del Parlamento di Lisbona, convocando le elezioni anticipate per il 30 gennaio.

Il premier non ha però alcuna intenzione di uscire di scena battuto dai suoi ex sostenitori, che gli hanno permesso di governare già dal 2015, e ha già fatto sapere che in vista della chiamata alle urne farà campagna per una “maggioranza rafforzata, stabile e duratura”. Un obiettivo raggiungibile anche grazie alle pesanti divisioni che caratterizzano il blocco di destra e che potrebbero così favorire un nuovo successo del fronte socialista, magari a scapito proprio di quella estrema sinistra che potrebbe pagare anche elettoralmente lo sgambetto al premier.

Intanto, però, rimane il Paese rimane senza una legge di bilancio mai così necessaria, vista la necessità di stimolare il rilancio del Paese dopo quasi due anni di pandemia di coronavirus. Il 2022 sarà “un anno decisivo per un’uscita duratura dalla pandemia e dalla crisi sociale che ci ha colpito”, ha infatti dichiarato il capo dello Stato nel corso del suo discorso televisivo.

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