Svelata la versione definitiva della nuova citycar giapponese, in commercio nel vecchio continente a partire dal 2022. Look accattivante, misure contenute e ruote alte per affrontare la giungla urbana. Andrea Carlucci, Vice President Product & Marketing di Toyota Motor Europe: "Il segmento A rimane strategico sia dal punto di vista finanziario che da quello dell'impatto sulla reputazione della marca"
“Il segmento A è molto importante per noi. Non solo ha portato nuovi clienti in Toyota, ma è fondamentale per la nostra missione di fornire a tutti la giusta soluzione di mobilità”. Queste le parole con cui Andrea Carlucci, Vice President Product & Marketing di Toyota Motor Europe, ha salutato il debutto mondiale di Aygo X, la nuova citycar compatta che il marchio giapponese proporrà sul mercato a partire dalla primavera 2022.
Una scelta in controtendenza, dal momento che quasi tutti i costruttori stanno abbandonando il comparto delle utilitarie compatte, ritenuto poco profittevole. Una tesi non condivisa da Carlucci: “Bisogna fare attenzione sia ai costi che ai volumi, come pure al posizionamento. Ma il segmento A rimane strategico sia dal punto di vista finanziario che da quello dell’impatto sulla reputazione della marca. Insomma, essere presenti fa bene sia ai numeri che al brand”.
E la Aygo X non solo è presente, ma si piazza nel cuore del mercato. E’ un crossover alla moda, che misura 3,7 metri di lunghezza, 1,74 di larghezza e 1,52 di altezza. Il raggio di sterzata, fanno sapere gli ingegneri giapponesi, è uno dei più bassi con i suoi 4,7 m ed è pensato per affrontare con agilità le strade cittadine più anguste.
Ma proprio perché quello urbano sarà il suo ambiente naturale, anche le scelte estetiche sono importanti. Risalta infatti subito la colorazione bi-tone con tetto e parte posteriore neri che si uniscono alle 4 tinte ispirate al mondo delle spezie: Cardamom Green, Chilli Red, Ginger Beige, Juniper Blue. E’ poi disponibile su richiesta anche il tetto apribile in tela, che contribuisce sia alla riduzione di peso che dei costi. I fari full Led si collegano poi al cofano formando un profilo ad ala mentre le luci diurne e di svolta, costituite da due fasce luminose, enfatizzano la firma estetica di Aygo X. Più in basso la grande griglia, i fendinebbia e l’under-run si sviluppano sul tema del doppio trapezio.
All’interno i dettagli del cruscotto e della console si abbinano ai colori esterni, mentre i sedili anteriori sono più distanziati tra di loro e lo spazio per le spalle aumenta di 45 mm. Cresce anche la capacità di carico che ora arriva ad un totale di 231 litri.
Confermato infine il noto e apprezzato motore 1.0 tre cilindri da 72 Cv, migliorato per le normative europee e per garantire l’affidabilità con consumi di carburante di 4,7 l/100 km e 107 g/km di Co2. I ogni caso, la piattaforma su cui nasce l’auto è flessibile e potrà ospitare anche powertrain ibridi o elettrici in futuro, se il mercato lo richiedesse. “Tuttavia”, precisa Carlucci, “ad oggi non sono previsti sviluppi in tal senso, vogliamo rimanere in linea con il concetto di auto popolare e non far lievitare più di tanto il prezzo“.
Come detto la commercializzazione in Europa inizierà da primavera 2022. Per i primi mesi di vendita sarà disponibile un’edizione limitata di Aygo X in Cardamom Green con dettagli esterni e interni Mandarina Orange (arancione opaco) e cerchi in lega neri opachi da 18’’. I prezzi restano ancora da definire, e varieranno a seconda di dotazioni e mercati di riferimento.
In conclusione, bisogna tenere presente che questo è un modello pensato per incontrare i gusti del consumatore europeo. Tuttavia, se le condizioni lo permettessero, potrebbe varcare le soglie del vecchio continente e tentare l’avventura commerciale altrove. Spiega a tal proposito Andrea Carlucci: “Quella della Aygo X è una categoria molto europea, che si rivolge a mercati maturi perché vengono offerti contenuti tecnologici allo stato dell’arte con un certo posizionamento. Pensare di portarla dove l’equazione di business non funziona è rischioso. Tuttavia, anche se per ora il “salto” è escluso, stiamo studiando alcune aree geografiche dove potrebbero esserci potenzialità. Guardo ad esempio a sud e a est dell’Europa”.