La manovra del governo va “cambiata e migliorata“. Ma soprattutto, senza risposte, i sindacati sono pronti alla mobilitazione generale. Dopo gli avvertimenti dei giorni scorsi, il segretario della Cgil Maurizio Landini alza ancora i toni della discussione e ribadisce che sulla legge di Bilancio i rappresentanti dei lavoratori chiedono risposte. Altrimenti si arriverà allo sciopero. Intervistato da La Stampa, il segretario ha attaccato direttamente il presidente del Consiglio: “Cercare solo la mediazione, per tenere insieme un quadro politico complicato, porta a rinviare le questioni e non prendere decisioni che servono al Paese”. La contestazione è proprio di metodo: “Non puoi convocare i sindacati due giorni prima del Consiglio dei ministri per dire cosa hai deciso, senza dare spazi di discussione”. Cgil, Cisl e Uil hanno deciso “di avviare un percorso di mobilitazione”, ha specificato. “Mi auguro che non sia necessario arrivare a uno sciopero generale, sono il primo a sapere che bisogna cercare soluzioni condivise. Ma quello è uno strumento previsto dalla Costituzione”.

Sulle migliorie proposte per la manovra, la Cgil mette al primo posto il fisco. “Gli 8 miliardi previsti per ridurre le tasse”, ha detto Landini, vanno usati “tutti per aumentare il netto in busta paga per lavoratori dipendenti e pensionati”. “Altro che taglio dell’Irap”. Mentre sul fronte pensioni, “al primo punto c’è l’istituzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani, che hanno un lavoro precario e frequenti vuoti contributivi”.

Se dal governo, almeno per oggi, non arrivano risposte, chi è subito corso in difesa dell’esecutivo e contro qualsiasi mobilitazione è stato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi: “Gli italiani tutto chiedono tranne che andare in piazza”, ha detto commentando le parole di Landini dal Forum della Piccola Industria di Confindustria ad Alba. “Gli italiani chiedono di stare uniti, di trovare le soluzioni ai problemi, di creare più occupazione, di dare più reddito, di pensare ai giovani e alle donne che hanno una partecipazione molto bassa del mondo del lavoro. Non di andare in piazza. Non è questa la strada giusta”. I sindacati temono misure a favore più delle imprese che dei lavoratori? “Se ci riferiamo gli 8 miliardi” di tagli alle tasse “nella realtà è stato stanziato il fondo ma non è ancora stato deciso” su quali interventi ripartirlo. “Molto probabilmente”, risponde Bonomi, riferendosi ancora a Maurizio Landini, “non ha ascoltato quello che stiamo dicendo da mesi come Confindustria. Mi sembra che si voglia cercare la polemica”.

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