Calcio

Milan-Inter, il giorno del derby: da Seno a Paganin, da Comandini a Contra, gli eroi per caso nella storia della stracittadina milanese

Non solo campionissimi, non solo stelle. Spesso la sfida tra le due squadre del capoluogo lombardo è stato deciso da carneadi, da giocatori che vivono solo nei ricordi dei tifosi più accaniti. Ecco dieci lampi indimenticabili

Il derby di Milano è stato teatro di grandi campioni. È soprattutto in queste occasioni che giocatori come Ronaldo, Matthaus, Van Basten, Milito, Shevchenko e Ibrahimovic hanno impresso il loro nome nella storia di Inter e Milan. C’è anche chi, però, in questa partita ha vissuto il proprio momento di notorietà, diventando per un giorno l’eroe di un’intera tifoseria. Calciatori che il passare del tempo tende a sbiadire ma che grazie al derby della Madonnina non verranno mai cancellati del tutto. Ecco dieci gol che hanno fatto la storia.

Andrea Seno, Inter-Milan 3-1 (1994/95)
Il Milan è campione d’Italia e d’Europa in carica. L’Inter è invece una squadra che solo un anno prima ha rischiato la retrocessione. Una differenza abissale sulla carta, azzerata però dal derby della 27esima giornata. Il primo del nuovo presidente Massimo Moratti, figlio di Angelo, il regista della Grande Inter di Helenio Herrera negli anni Sessanta. Una serata speciale per i colori nerazzurri, protetta dai miracoli di Pagliuca e aperta da Andrea Seno, mediano tutto abnegazione e profilo basso acquistato in estate dal Foggia di Zeman. È suo il colpo di testa su corner di Jonk prima dell’intervallo. È sua la copertina del primo derby del nuovo corso Moratti.

Massimo Paganin, Inter-Milan 1-1 (1995/96)
Anche nel derby successivo appare l’eroe che non ti aspetti. Una rete insolita così come insolito è il suo autore. È infatti il difensore Massimo Paganin, tre reti in Serie A in carriera, a sbloccare il match. Lo fa grazie a un colpo di coscia su azione da calcio d’angolo. Una carambola che frutta però un pari prezioso per l’Inter, afflitto da tanti problemi (uno di questi la gestione di Roberto Carlos da parte di Hodgson) e destinato a una stagione sottotono a differenza dei cugini, avviati verso la conquista dello scudetto numero 15.

Hakan Sukur, Milan-Inter 2-2 (2000/01)
Il tocco di esterno di Seedorf è geniale, il tiro al volo di Hakan Sukur è morbido e preciso. Abbiati è battuto. Il derby del 7 gennaio 2001 si è aperto dopo appena dieci minuti di gioco. Un attimo che ripropone il giocatore che i nerazzurri aspettavano da quattro mesi. Quello rapido e tecnico acquistato in estate dal Galatasaray, la squadra con cui Hakan Sukur ha vinto Coppa Uefa segnando a ripetizione. Un’azione che rimarrà però isolata. Di Hakan Sukur rimane infatti solo quella rete meravigliosa che non basterà per portare a casa il derby. Tra Milan e Inter finisce due a due. Un risultato insoddisfacente, così come il campionato delle milanesi. Così come la parentesi interista del turco.

Ezequiel Schelotto, Inter-Milan 1-1 (2012/13)
I fasti dei derby d’alta classifica è terminato e gli equilibri del calcio italiano stanno cambiando. Inter e Milan non sono più le corazzate di pochi anni prima. Il dominio della Juventus è solo agli inizi e il Napoli ormai è una realtà più solida e credibile delle milanesi. Mario Balotelli è atterrato a Milanello da poche settimane e il Milan di Massimiliano Allegri ha da poco iniziato un testa a testa per il terzo posto (l’ultimo per la Champions League) con la Fiorentina. I rossoneri sono la squadra favorita e quindi nessuno si stupisce quando El Shaarawy segna l’uno a zero con un bellissimo esterno destro. Le speranze nerazzurre sono affidate a Rodrigo Palacio, l’ex di turno Antonio Cassano e i vecchi eroi del triplete mourinhano: Cambiasso, Stankovic e Zanetti. Certo nessuno si aspetta che il cross di Nagatomo venga deviato da Ezequiel Schelotto, appena entrato in campo e arrivato alla Pinetina da poche settimane. Per l’argentino sarà l’unica rete in nerazzurro. Sei mesi anonimi ricordati solo per quell’inserimento che valse un punto nel derby.

Joel Obi, Milan-Inter 1-1 (2014/15)
Stesso risultato e stesso assistman due stagioni dopo. Anche la stracittadina del 23 novembre 2014 vede il Milan in vantaggio quando Nagatomo riceve palla sulla destra. Il suo cross appare innocuo e facilmente intercettabile per la difesa rossonera. Ma se c’è una cosa sicura a San Siro da un po’ di tempo è la carenza di qualità. Inter e Milan continuano a recitare un ruolo secondario in campionato, accumulando decine di punti di ritardo dalla Juventus. E sono proprio quei limiti tecnici a originare la palla svirgolata da Zapata che finisce sul sinistro di Obi, appostato al limite dell’area. Il suo tiro rasoterra è preciso e angolato. Diego Lopez non ci arriva e le capriole del giovane nigeriano si prendono per la prima e ultima volta la scena nerazzurra.

Steinar Nilsen, Milan-Inter 5-0 (1997/98, Coppa Italia)
Due miliardi di lire e il fardello di non far rimpiangere troppo Baresi e Tassotti. Questo grava sulle spalle del 26enne norvegese Steinar Nilsen mentre sta sistemando la palla per battere un calcio di punizione sul quattro a zero per il Milan. Non siamo in campionato ma sono i quarti di finale di Coppa Italia. Un derby però è sempre un derby e per i rossoneri può essere la svolta per cambiare una stagione difficile. Nilsen si trova a circa 30 metri dalla porta di Pagliuca. Arduo pensare al quinto gol. Ma il destro che parte dal difensore trova uno spiraglio quasi invisibile nella barriera nerazzurra. Pagliuca è completamente sorpreso. È il cinque a zero. L’unico momento in cui per Nilsen quel fardello appare molto meno pesante.

André Cruz, Inter-Milan 2-2 (1997/98)
Collina fischia deciso. È calcio di rigore per il Milan. Zé Elias ha atterrato Albertini. È l’occasione di pareggiare un derby che sta rispecchiando la classifica. L’Inter di Ronaldo è avanti due a uno e primeggia con la Juventus per lo scudetto, mentre il Milan fatica esattamente come l’anno precedente. Sarebbe normale attendersi un Demetrio Albertini sul dischetto degli undici metri ed invece davanti a Pagliuca si presenta il brasiliano André Cruz, di professione difensore. Una scelta che pare azzardata ma Cruz è freddo e spiazza di sinistro Pagliuca. È il due a due finale.

Gianni Comandini, Inter-Milan 0-6 (2000/01)
Tre e diciannove. Sono i minuti in cui Serginho disegna due assist. Un passaggio filtrante e un cross sul primo palo. In entrambi i casi ad arrivare sulla sfera è un giovane cesenate di 24 anni arrivato in rossonero l’estate precedente e che fino a quell’11 maggio non è mai riuscito a lasciare il segno: Gianni Comandini. Prima con il sinistro e poi con un perfetto stacco di testa, la palla finisce alle spalle di Frey. Due flash inattesi che regalano all’ex Atalanta un piccolo pezzo di storia del Milan. I rossoneri di Cesare Maldini battono sei a zero l’Inter e danno senso a un’intera stagione.

Cosmin Contra, Inter-Milan 2-4 (2001/02)
Dentro Contra, fuori Albertini. È la mossa inaspettata di Fatih Terim per dare una scossa al suo Milan, sotto per uno a zero nel primo derby di stagione. È l’inizio del secondo tempo e il romeno è uno degli acquisti in estate. Uno di quelli passati sotto traccia, offuscati da Rui Costa e Inzaghi. Quindici minuti dopo, Contra ha conquistato tutto il popolo rossonero. Lo fa inserendosi tra la rete di Inzaghi e quella di Shevchenko, con un sinistro da fuori area che si infila sotto l’incrocio dei pali. Il fischio finale di Collina consegna al Milan il derby e la sensazione di aver trovato un nuovo protagonista per il futuro. Un’illusione che svanisce in poche giornate. Contra verrà ricordato solo per quella rete pesantissima. Da vero eroe per un giorno.

Cristian Zapata, Inter-Milan 2-2 (2016/17)
Siamo al settimo minuto di recupero. Suso sistema la sfera all’altezza della bandierina. Per il Milan è l’ultima occasione per acciuffare un derby dal sapore storico. Il 15 aprile 2017 si gioca infatti il primo Inter-Milan completamente cinese. Al Suning nerazzurro si è aggiunta da pochi giorni la proprietà di Yonghong Li, che ha chiuso l’era trentennale berlusconiana. Candreva e Icardi hanno trascinato l’Inter sul due a zero nel primo tempo. Poi Romagnoli ha riaperto tutto a dieci dalla fine. Ora Suso ha sui piedi l’ultima azione della sfida. Il suo cross, la testa di Bacca e la palla che finisce verso Zapata. La spaccata del difensore centrale è disperata, sgraziata, sufficiente. L’orologio al polso di Orsato segnala che la sfera ha varcato la linea di porta. È il gol più tardivo della storia del derby di Milano.

Twitter: @giacomocorsetti