Cronaca

Friuli Venezia Giulia e Marche oltre la soglia di allerta nelle intensive: occupazione all’11%

La percentuale di posti letto di terapia intensiva occupati da pazienti Covid rappresentano uno dei parametri per il passaggio in zona gialla. In questo momento a rischio c'è in particolare la Regione del Nord-Est, dove nella prima settimana di novembre l'incidenza è arrivata a 156,85 casi ogni 100mila abitanti

Il Friuli Venezia Giulia supera la soglia di allerta del 10% di posti letto di terapia intensiva occupati da pazienti Covid, che rappresenta uno dei parametri per il passaggio in zona gialla. La Regione arriva all’11%, raggiungendo le Marche. Sono i dati che emergono dal monitoraggio Agenas del 9 novembre, che fotografa una situazione ancora sotto controllo per quanto riguarda l’Italia in generale: il tasso di occupazione in area non critica resta al 6%, mentre dopo un mese di stabilità torna a salire la percentuale nei reparti di terapia intensiva, passando dal 4 al 5%.

Le attuali regole che disciplinano il sistema dei colori in Italia prevedono il passaggio in zona gialla se vengono sforati tre parametri: la percentuale di occupazione delle terapie intensive (la soglia massima prevista è il 10%), l’occupazione nelle aree mediche non critiche (limite al 15%) e incidenza dei contagi per 100mila abitanti sopra i 50 casi settimanali. Il Friuli Venezia Giulia in questo momento è la Regione più a rischio di lasciare la zona bianca, come ha avvertito lunedì lo stesso governatore Massimiliano Fedriga. Oltre alla situazione nelle intensive, anche le aree non critiche degli ospedali hanno sempre più pazienti Covid ricoverati: la percentuale è salita al 10 per cento. È il parametro che per il momento evita alla Regione la zona gialla. Infatti, nella settimana appena conclusa (la prima di novembre) l’incidenza è arrivata a 156,85 casi.

Nelle Marche la situazione è solo leggermente meno critica. Se il dato dei posti letto occupati nei reparti di rianimazione resta un campanello dall’allarme, nelle aree mediche invece la situazione è sotto controllo, con un tasso di occupazione stabile al 7 per cento. Anche per quanto riguarda i contagi, lo scenario è molto diverso da quello del Nord-Est: la scorsa settimana l’incidenza ogni 100mila abitanti era a 63,93 casi.

Per quanto riguarda le altre Regioni, spiccano solamente il 9% di posti letto occupati in area non critica in Sicilia e il 12% in Calabria. Gli altri valori che prefigurano una situazione di allerta arrivano dalla Provincia di Bolzano, dove in un giorno l’occupazione in area medica è schizzata dall’11 al 13%, mentre è a 216 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. L’Alto Adige è anche la zona dove c’è la più bassa percentuale di vaccinati in Italia.