Centodiciassette milioni di euro (100 milioni di sterline) di donazioni dei fedeli destinati ai più bisognosi se ne sono andati in fumo a Londra. È l’epilogo della maldestra operazione immobiliare condotta dal Vaticano nella capitale britannica, uno dei mercati immobiliari più vivaci al mondo. Nel 2018 completa l’acquisizione un prestigioso immobile al numero 60 di Sloane Avenue nel quartiere londinese di Knightsbridge con una spesa complessiva di 350 milioni di sterline. Una prima quota nell’edificio era già stata comprata nel 2014 attraverso un fondo creato dal finanziere Raffaele Mincione. A sua volta Mincione aveva rilevato l’edificio nel 2021 per 129 milioni di sterline. Nei vari passaggi appare chiaro che il Vaticano abbia finito per pagare l’edificio molto di più del suo reale valore tant’è che ora, al momento della vendita, si prospetta una perdita di 100 milioni.
Mincione, che ha sempre difeso la congruità delle cifre con le prospettive del mercato londinese. Tuttavia il tribunale vaticano ha avviato un’indagine sull’operazione e sul ruolo del finanziere accusato di frode e appropriazione indebita in un procedimento che ha coinvolto anche il cardinale Angelo Becciu responsabile dell’operazione per conto del vaticano. La procedura sembra però arenata su un binario morto. I procedimenti contro Becciu e Mincione sono stati sospesi il mese scorso e le accuse revocate dopo che il giudice ha chiesto ai pubblici ministeri di fornire ulteriori prove agli avvocati della difesa. Nel frattempo restano congelati 48 milioni di beni che Mincione possiede in Svizzera. Il finanziare sta per contro portando avanti un procedimento civile in Gran Bretagna per affermare la correttezza del suo operato. La vicenda dell’immobile londinese ha comunque portato a una profonda riforma nella gestione delle finanze vaticane. Nello specifico i soldi utilizzati per l’avventura immobiliare sono quelli dell’Obolo di San Pietro che raccoglie donazioni provenienti da tutto il mondo. Pagato 350 milioni di sterline, il palazzo sarà ora venduto per circa 250 milioni.