Conte attacca, Renzi risponde. A modo suo. “Conte può insultarmi, può mentire, può fare illazioni. Ma non può cambiare la storia: noi lo abbiamo mandato a casa perché non era capace. E di questa scelta sono e sarò sempre orgoglioso” ha detto il leader di Italia Viva sui suoi canali social, provando a replicare alle accuse che il leader M5s gli ha rivolto durante la puntata di Otto e mezzo andata in onda ieri sera su La7. Conte, nella fattispecie, si era detto meravigliato dal fatto che l’ex Rottamatore avesse ricevuto soldi dalla famiglia Benetton (si tratta del pagamento di una conferenza in cui Renzi ha tenuto un intervento) mentre il governo lavorava alla revoca dell’appalto ad Autostrade dopo la caduta del Ponte Morandi. Non solo: Conte ha anche aggiunto che proporrà una legge sul conflitto di interessi per porre fine alla pratica per cui un senatore prende soldi da enti pubblici di uno Stato estero. Parole che non sono andate giù al leader di Italia Viva.
“L’ex premier Giuseppe Conte attacca con violenza me e Italia Viva sulla revoca delle Autostrade – ha scritto Renzi sui social – Egli sostiene che per la mia attività di speaker con alcuni fondi di investimento, tra cui 21 Invest, non avrei giudicato in serenità l’operato del Governo. L’illazione è squallida e dimostra come ormai Conte sia un uomo dominato dal rancore” ha accusato Renzi, che poi ha sottolineato come Conte non abbia accettato un confronto televisivo con lui. “Le sue frasi sono false come sarebbe facile dimostrare se solo accettasse un confronto TV, cosa che ha paura di fare. Dice – ha spiegato l’ex segretario del Pd – che non si confronta con me perché io non ho consenso e poi mi attacca senza contraddittorio: se solo non fosse ridicolo, farebbe tenerezza. Voglio che resti agli atti la verità”. Per Renzi la verità è che “la revoca delle concessioni autostradali è figlia di una cultura populista e demagogica che ha portato il contribuente italiano a regalare circa 8 miliardi alla società dei Benetton. I Benetton NON hanno pagato – ha continuato Renzi – Hanno incassato, grazie a Conte e al suo populismo“.
Il senatore di Rignano, poi, ha provato a ripercorrere i tempi e le ragione che portarono Italia Viva a schierarsi contro la revoca della concessione al Gruppo Benetton: “Italia Viva si è schierata contro, praticamente da sola, e sono grato a Teresa Bellanova ed Elena Bonetti per aver avuto il coraggio di smarcarsi dal voto in Consiglio dei Ministri. Ci siamo schierati – ha spiegato il leader Iv – contro perché Conte stava facendo un regalo al concessionario mascherato con il populismo di chi non pensa alla realtà ma solo ai like sui social. Questa è la verità” ha scritto Renzi, guarda caso proprio sui social. E ancora: “Sono pronto a dimostrarla, numeri alla mano, in qualsiasi dibattito pubblico Conte accetti di fare da qui alle elezioni”. Tornando all’inchiesta della Procura di Firenze, Renzi ha detto che “su di me e sull’indagine Open, l’avvocato grillino ha detto falsità. Non so se per ignoranza giuridica o per malafede politica. O per entrambe. Quando ho visto il video di Conte, nervoso, agitato, visibilmente provato dalla rabbia per aver dovuto lasciare Palazzo Chigi ho ripensato a un anno fa. Un anno fa – ha aggiunto – quello stesso uomo che ieri rosicava in diretta TV su La7, era sorridente a Palazzo Chigi a ordinare banchi a rotelle, tra mascherine al 5% e ventilatori cinesi mal funzionanti. Entrava nelle case la sera per parlarci dei nostri affetti stabili e di cosa avevano deciso con Arcuri“.
Poi la chiusa del suo intervento: “Potremo dire ai nostri nipoti – ha scritto Renzi – che in uno dei momenti più difficili della storia repubblicana un gruppo di parlamentari ha avuto il coraggio di sfidare l’opinione comune, mandando a casa un premier non all’altezza come Conte e creando le condizioni per l’arrivo di Draghi. Da allora non ci sono più le Azzolina, i Bonafede, i Casalino, l’ABC del populismo. Ma c’è il Governo Draghi e l’Italia ha recuperato prestigio. Conte può insultarmi, può mentire, può fare illazioni. Ma non può cambiare la storia: noi lo abbiamo mandato a casa perché non era capace. E di questa scelta sono e sarò sempre orgoglioso”. Da sottolineare, tra le reazioni alle parole di Renzi, quelle di Carlo Calenda: “Matteo Renzi è un mio avversario – ha detto l’ex candidato sindaco alle amministrative di Roma – Ma quello che accade tutti i giorni sui giornali contro di lui è barbarico. Pezzi di intercettazioni, conti correnti privati, scoop che non dicono nulla. E il tutto alimentato da carte riservate. Dobbiamo reagire tutti“.