Ieri il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di Eni contro la sentenza dello scorso gennaio dell’Agcom che l’aveva condannata per pratiche di greenwashing (ossia affermazioni ingannevoli sulla riduzione delle emissioni) e pubblicità ingannevole per “l’Eni Diesel +”, spacciato come “verde”
“La democrazia è fatta di bla bla bla, i processi democratici avvengono parlandone. Non tutti hanno la convinzione di cambiare. In uno spirito democratico, i processi passano attraverso il bla bla bla”. Così l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, ha risposto al ad una domanda nell’ambito della manifestazione “L’Alfabeto del futuro” che si è svolta a Torino. Il riferimento di Descalzi è alle parole di Greta Thunberg. Lo scorso 28 settembre la giovane attivista svedese ha affermato che gli impegni dei leader politici in fatto di lotta ai cambiamenti climatici sinora sono stati solo dei “bla bla bla” . Le considerazioni di Descalzi arrivano mentre a Glasgow, in Scozia, è in corso la conferenza Cop26 in cui i paesi di gran parte del mondo stanno cercando di mettere a punto strategie condivise per il contenimento del surriscaldamento globale. Secondo diversi attivisti e associazioni ambientaliste i risultati del vertice sono stati sinora insoddisfacenti.
Eni è la 12esime compagnia petrolifera al mondo per quantità di greggio estratto giornalmente, circa 1,8 milioni di barili. È la 3oesima azienda al mondo per quantità di emissioni di Co2 con una quota dello 0,59% del totale. Ieri il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della compagnia petrolifera contro la sentenza dello scorso gennaio dell’Agcom che l’aveva condannata per pratiche di greenwashing (ossia affermazioni ingannevoli sulla riduzione delle emissioni) e pubblicità ingannevole per “l’Eni Diesel +”, spacciato come “verde”. Eni dovrà pagare una multa di 5 milioni di euro. Accuse di greenwashing sono state rivolte alla società anche da parte di Greenpeace in relazione ad alcuni progetti di riforestazione.