La Germania, travolta da una ondata di contagi Covid che ha già portato a una stretta delle misure in Baviera e Sassonia, segna un nuovo record negativo. L’incidenza settimanale di casi confermati di infezione da coronavirus per 100mila abitanti ha raggiunto quota 232,1, segnando per il terzo giorno consecutivo i massimi da inizio pandemia. Il dato arriva dal Robert Koch Institut: ieri l’incidenza era stata di 213,7 casi e lunedì di 201,1. Stando all’istituto, nelle ultime 24 ore si sono registrate 39.676 nuove infezioni, di poco sopra al dato record di 37.120 riportato venerdì. Si contano inoltre 236 decessi in più.
Così città e Länder corrono ai ripari. La novità più importante arriva da Berlino, dove da lunedì non sarà più possibile andare al ristorante, al cinema o a vedere una mostra senza essere vaccinati o guariti: è questo il nuovo regolamento introdotto dal Senato per rimediare alla forte crescita dei contagio da covid-19 nella capitale, dove la quota di incidenza settimanale ogni 100.000 abitanti ha sfondato i 227.Per entrare al cinema o al ristorante, ma anche nei centri sportivi come negli impianti termali, non sarà più consentito mostrare soltanto il risultato di un test negativo.
In Sassonia la situazione è tra le più gravi e da martedì è entrata in vigore la regola dell’accesso a tutte le occasioni di vita pubblica solo a vaccinati e guariti (la cosiddetta regola 2G). Il ministro degli affari sociali Petra Köpping (Spd) ha previsto squadre di controllo degli uffici di ordine pubblico e di sanità accompagnate dalla polizia. Misure accettate dalla maggioranza ma non popolari: nel fine settimana a Lipsia un migliaio di manifestanti circa (contro tremila preannunciati) è rimasto coinvolto in tafferugli con la polizia. Si parla di 600 infrazioni amministrative, un poliziotto ricoverato in ospedale, 500 persone fermate, 300 allontanate, cui si devono aggiungere 24 arresti di estremisti “Querdenker” fatti prima della dimostrazione.
Allarme anche in Baviera, dove l’incidenza settimanale ogni 100mila abitanti registrata dal Robert Koch Institut è schizzata a 316,2 e il numero di ricoveri per Covid nelle terapie intensive è salito drammaticamente fino a quota 609. Numero che fa scattare il semaforo rosso (previsto con il raggiungimento della soglia di 600): da martedì entra in vigore anche qui la regola 2G. Il governatore Markus Söder vorrebbe d’altronde che la regola venisse introdotta in tutto il Paese, così come che valesse a livello nazionale il 3G sul posto di lavoro.
Il virologo dell’istituto e ospedale Charité di Berlino Christian Drosten, nel suo podcast “Coronavirus update”, ha messo in guardia dall’emergenza Covid e, alla luce dell’esperienza della Gran Bretagna, afferma di aspettarsi anche nella Repubblica federale fino a ulteriori 100mila morti, se non si interverrà con misure più dure. Drosten – fra gli scienziati più ascoltati dal governo Merkel durante la pandemia – ha affermato di non ritenere evitabile una nuova riduzione dei contatti: la Germania è in una “situazione di emergenza. Dobbiamo fare subito qualcosa”, ha affermato.
Nel medio e nel lungo periodo per il virologo è chiaro che vanno riempiti i “buchi vaccinali” e “ideale sarebbe avere una popolazione completamente vaccinata con tre dosi”. Ma intanto bisogna agire, nel breve periodo, “con misure che speravano di avere finalmente alle spalle”. “Dobbiamo probabilmente controllare di nuovo l’azione dell’infezione con misure sui contatti: anzi non probabilmente, di sicuro”. Drosten si aspetta un inverno molto difficile “con nuove misure, diciamolo pure con tranquillità, da lockdown”.