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Meteorismo, ecco le ragioni dell’aria nella pancia e come alleviare il problema che affligge anche Joe Biden: “Abnorme accumulo di gas nell’intestino”

“Il meteorismo è un abnorme accumulo di gas nel tratto intestinale, superiore alla quantità di gas che deriva dai normali processi digestivi”, spiega il dottor Paolo Pigozzi, medico esperto nutrizionista e fitoterapeuta

di Ennio Battista

È indubbiamente fastidioso e causa disagi a chi lo vive e a chi, malauguratamente, si trova a condividerlo. Non per niente ha fatto il giro del mondo l’imbarazzo della duchessa Camilla, moglie del principe Carlo, che ha confessato di aver assistito a un episodio di meteorismo – aria nella pancia – del presidente Usa Joe Biden. E a parte l’ilarità che ha creato, siamo di fronte a un sintomo di qualcosa che non va nel nostro organismo e che colpisce circa il 25-30% degli italiani.

“Il meteorismo è un abnorme accumulo di gas nel tratto intestinale, superiore alla quantità di gas che deriva dai normali processi digestivi”, spiega il dottor Paolo Pigozzi, medico esperto nutrizionista e fitoterapeuta. “L’eccesso di gas produce un disagio soprattutto attraverso una sensazione di tensione e di gonfiore dell’addome”. E non si tratta solo di una sensazione. Questo fenomeno determina in molti casi anche un aumento della circonferenza addominale (cinture da allargare, vestiti stretti, ecc.). Sono diverse le cause che lo provocano.

Per esempio, “il consumo di alcuni alimenti ricchi di fibre facilmente fermentabili (legumi con buccia, cavoli, carciofi, topinambour, cipolle, prugne, verdure in foglia, lattughe, ecc.); oppure ricchi di carboidrati come uva, vino, birra, dolci e alimenti dolcificati, ecc.”, continua l’esperto. “Ma anche una masticazione poco accurata, pasti eccessivamente abbondanti, bere troppo durante i pasti (soprattutto alcol o bibite dolcificate), pasti troppo complessi (es. formati da antipasto, primo, secondo, contorni, dolce, frutta, caffè, liquore) che richiedono impegni digestivi notevoli e un rallentamento dei tempi di digestione e assimilazione”.

Dottor Pigozzi, ci sono alimenti – o piuttosto combinazioni di cibi – che possono maggiormente contribuire all’insorgenza del meteorismo?
“Si può tranquillamente affermare che chi mangia poco e mastica con cura riduce drasticamente questo problema. Ci sono tuttavia alcune persone che per vari motivi (soprattutto una disbiosi intestinale, cioè un’alterazione dell’equilibrio della flora batterica che vive nell’apparato digerente) sono maggiormente predisposti. Soprattutto in questi casi è importante curare la semplicità dei pasti. Per esempio, consumando in quantità adeguata solo il cosiddetto primo o solo il cosiddetto secondo, sempre accompagnati da piccole quantità di verdure crude (soprattutto carote, finocchio) ben masticate. È anche importante evitare vino e birra e rinunciare ai dolci e alla frutta, almeno finché l’intestino non abbia ritrovato un suo equilibrio”.

Che ruolo ha lo stress psicologico, visto che coinvolge direttamente l’intestino?
“Gli eventi stressanti, attivando eccessivamente il sistema nervoso simpatico, ne deprimono la funzionalità, dal cui equilibrio dipende sostanzialmente la funzione digestiva. D’altra parte, è esperienza di tutti che le forti emozioni (sia positive che negative) interferiscono pesantemente con una buona e rapida digestione. Che ha bisogno, al contrario, di calma e tranquillità”.

L’età avanzata è un fattore che lo favorisce?
“Non necessariamente. Tuttavia, è bene ricordare che con l’avanzare dell’età la funzionalità di tutti gli apparati del corpo tende a ridursi, compreso quella dell’apparato digerente. Il che rende la digestione degli anziani generalmente più sensibile a eccessi e squilibri rispetto a quella dei giovani. Tra l’altro, il microbiota intestinale degli anziani – e quindi anche il contributo che esso può dare a una facile digestione e assimilazione degli alimenti – tende a ridursi in modo sensibile”.

Come rimediare con scelte a tavola o altri rimedi?
“Oltre agli accorgimenti già citati, è bene non trascurare l’utilità di specifiche integrazioni di fermenti scelti per le loro proprietà antifermentative e l’impiego di piante, prevalentemente della famiglia delle Ombrellifere: finocchio, anice verde, cumino, ecc. tutte dotate di eccellenti proprietà antifermentative”.

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