Negli ultimi due appuntamenti a livello globale riguardanti, tra gli altri, i temi dell’ambiente, dell’energia e dell’equità sociale, in particolare il G20 svoltosi a Roma il 30 e 31 ottobre e la Conferenza delle parti (COP21) della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici (Unfccc), svoltasi a Glasgow (Uk) dal 31 ottobre al 12 novembre, è stata ribadita l’importanza di alcuni temi e l’urgenza di intervenire con serietà e, soprattutto, concretezza. E’ stato ulteriormente dichiarato, come accade puntualmente ormai da decenni, un “serio impegno” e si spera sempre che stavolta sia quella buona per iniziare a mettere in pratica almeno alcuni dei principi di cui, soprattutto i leader mondiali si riempiono la bocca in ogni occasione di esternazione pubblica.
Forse, il fatto che ad incontrarsi in questi summit siano quelli che alcuni definiscono “i grandi della Terra” giustifica, ai loro occhi, la pochezza delle decisioni assunte, per non parlare dei danni che puntualmente perpetrano con le loro parole vuote. Vuote nel senso che dopo ormai tanti anni di negoziati internazionali ancora si attende la prima misura utile messa in pratica seriamente che sia veramente l’avvio di un nuovo modo di affrontare l’emergenza climatica. Siamo ormai abituati al dilungarsi dei tempi e, soprattutto, a rimandare ogni possibile avvio di azioni concrete che possano darci una qualche speranza per il futuro dei nostri figli.
Come è stato notato da molti, la tensione tra alcuni dei paesi più rilevanti, Stati Uniti e Cina in testa, continua a far mantenere quella cautela che purtroppo si traduce in lentezza e rappresenta il nemico principale da combattere. Non ci stiamo rendendo conto che ogni giorno di ritardo comporterà sempre più gravi decisioni che saremo forzati ad assumere. Quando invece una presa di consapevolezza, e i dati e le informazioni non mancano di certo, ci aiuterebbe molto. Seguiamo, dopo averli ascoltati e non solo criticati, i tanti giovani che da tempo ormai fanno sentire la propria voce ma che noi adulti non vogliamo veramente ascoltare: tra i diversi movimenti nati, vi è Fridays for future che rappresenta una delle speranze per il nostro futuro. Ovviamente per coloro che ritengono intollerabile il meccanismo per il quale sia ineludibile registrare ogni anno un numero sempre crescente di poveri, ma poveri veramente, tanto da morire di fame, e allo stesso tempo osservare un numero sempre crescente di persone che muoiono per l’esatto opposto: il troppo cibo e la sua scarsa qualità che arriva sulle nostre tavole.
Di questo si dovrebbero occupare coloro che hanno la responsabilità dei singoli paesi, e noi tutti siamo chiamati a fare la nostra parte: non ci sarà mai un governo che con una singola misura adottata risolverà i problemi. Sono le nostre singole azioni che fanno la differenza e certamente se inquadrate in un percorso che mette al centro la dignità umana tutto apparirà più chiaro e, soprattutto, semplice da affrontare. Ma siamo ancora lontani. Le logiche del potere e dello sfruttamento (dalle risorse naturali fino all’essere umano) sono ancora imperanti e solo in piccole realtà si è riusciti a far sviluppare oasi di sostenibilità che potrebbero fornire buoni esempi di come un mondo diverso sia possibile e praticabile. La generazione dei giovani che è scesa in piazza è certamente un ottimo segnale che noi adulti non solo dobbiamo cogliere ma amplificare, ascoltando attentamente ciò che i nostri ragazzi ci stanno dicendo.
E’ necessario quindi dare concretezza all’impegno preso a non superare il limite di 1,5 gradi di aumento della temperatura che comporta una ferma ed immediata decisione di fermare ogni possibile sfruttamento delle energie fossili, a partire dal carbone che in alcune economie è invece diventata la principale fonte energetica, a scapito, in primis, dei lavoratori del settore, sempre più sfruttati.
Per diverse aree del pianeta è ormai troppo tardi ma ciò non toglie che dobbiamo fare di tutto per scongiurare la catastrofe climatica a livello planetario. Non è piacevole ricordare che ogni anno sono centinaia di migliaia le persone costrette a spostarsi per il clima che cambia, con tutti gli impatti conseguenti. Ma deve essere chiaro che una situazione del genere non potrà andare avanti per ancora molto tempo. I conflitti, non solo sociali, che già ci sono e che si acuiranno sempre di più, ci impongono a noi abitanti del mondo industrializzato, una presa di posizione ma soprattutto un obbligo morale ad agire concretamente come non mai nel passato. Diamoci da fare, iniziando dalle realtà intono a noi. Un’associazione o cooperativa locale nel nostro territorio sono i primi interlocutori con i quali entrare in contatto al fine di capire innanzitutto come sta il nostro territorio e poter fornire un aiuto, seppur piccolo, per risolvere le emergenze in corso.
Anche perché ormai è chiaro: non esiste una soluzione unica e l’impegno, seppur piccolo, di tutti risulterà fondamentale. Il messaggio della Laudato Si’ con il concetto di “ecologia integrale” è stato dirompente e indietro non si torna.
Antonio Lumicisi
Esperto di politiche per l’ambiente, l’energia e il clima
Ambiente & Veleni - 12 Novembre 2021
Cop26, nessun governo risolverà i problemi. Sono le singole azioni che fanno la differenza
Negli ultimi due appuntamenti a livello globale riguardanti, tra gli altri, i temi dell’ambiente, dell’energia e dell’equità sociale, in particolare il G20 svoltosi a Roma il 30 e 31 ottobre e la Conferenza delle parti (COP21) della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici (Unfccc), svoltasi a Glasgow (Uk) dal 31 ottobre al 12 novembre, è stata ribadita l’importanza di alcuni temi e l’urgenza di intervenire con serietà e, soprattutto, concretezza. E’ stato ulteriormente dichiarato, come accade puntualmente ormai da decenni, un “serio impegno” e si spera sempre che stavolta sia quella buona per iniziare a mettere in pratica almeno alcuni dei principi di cui, soprattutto i leader mondiali si riempiono la bocca in ogni occasione di esternazione pubblica.
Forse, il fatto che ad incontrarsi in questi summit siano quelli che alcuni definiscono “i grandi della Terra” giustifica, ai loro occhi, la pochezza delle decisioni assunte, per non parlare dei danni che puntualmente perpetrano con le loro parole vuote. Vuote nel senso che dopo ormai tanti anni di negoziati internazionali ancora si attende la prima misura utile messa in pratica seriamente che sia veramente l’avvio di un nuovo modo di affrontare l’emergenza climatica. Siamo ormai abituati al dilungarsi dei tempi e, soprattutto, a rimandare ogni possibile avvio di azioni concrete che possano darci una qualche speranza per il futuro dei nostri figli.
Come è stato notato da molti, la tensione tra alcuni dei paesi più rilevanti, Stati Uniti e Cina in testa, continua a far mantenere quella cautela che purtroppo si traduce in lentezza e rappresenta il nemico principale da combattere. Non ci stiamo rendendo conto che ogni giorno di ritardo comporterà sempre più gravi decisioni che saremo forzati ad assumere. Quando invece una presa di consapevolezza, e i dati e le informazioni non mancano di certo, ci aiuterebbe molto. Seguiamo, dopo averli ascoltati e non solo criticati, i tanti giovani che da tempo ormai fanno sentire la propria voce ma che noi adulti non vogliamo veramente ascoltare: tra i diversi movimenti nati, vi è Fridays for future che rappresenta una delle speranze per il nostro futuro. Ovviamente per coloro che ritengono intollerabile il meccanismo per il quale sia ineludibile registrare ogni anno un numero sempre crescente di poveri, ma poveri veramente, tanto da morire di fame, e allo stesso tempo osservare un numero sempre crescente di persone che muoiono per l’esatto opposto: il troppo cibo e la sua scarsa qualità che arriva sulle nostre tavole.
Di questo si dovrebbero occupare coloro che hanno la responsabilità dei singoli paesi, e noi tutti siamo chiamati a fare la nostra parte: non ci sarà mai un governo che con una singola misura adottata risolverà i problemi. Sono le nostre singole azioni che fanno la differenza e certamente se inquadrate in un percorso che mette al centro la dignità umana tutto apparirà più chiaro e, soprattutto, semplice da affrontare. Ma siamo ancora lontani. Le logiche del potere e dello sfruttamento (dalle risorse naturali fino all’essere umano) sono ancora imperanti e solo in piccole realtà si è riusciti a far sviluppare oasi di sostenibilità che potrebbero fornire buoni esempi di come un mondo diverso sia possibile e praticabile. La generazione dei giovani che è scesa in piazza è certamente un ottimo segnale che noi adulti non solo dobbiamo cogliere ma amplificare, ascoltando attentamente ciò che i nostri ragazzi ci stanno dicendo.
E’ necessario quindi dare concretezza all’impegno preso a non superare il limite di 1,5 gradi di aumento della temperatura che comporta una ferma ed immediata decisione di fermare ogni possibile sfruttamento delle energie fossili, a partire dal carbone che in alcune economie è invece diventata la principale fonte energetica, a scapito, in primis, dei lavoratori del settore, sempre più sfruttati.
Per diverse aree del pianeta è ormai troppo tardi ma ciò non toglie che dobbiamo fare di tutto per scongiurare la catastrofe climatica a livello planetario. Non è piacevole ricordare che ogni anno sono centinaia di migliaia le persone costrette a spostarsi per il clima che cambia, con tutti gli impatti conseguenti. Ma deve essere chiaro che una situazione del genere non potrà andare avanti per ancora molto tempo. I conflitti, non solo sociali, che già ci sono e che si acuiranno sempre di più, ci impongono a noi abitanti del mondo industrializzato, una presa di posizione ma soprattutto un obbligo morale ad agire concretamente come non mai nel passato. Diamoci da fare, iniziando dalle realtà intono a noi. Un’associazione o cooperativa locale nel nostro territorio sono i primi interlocutori con i quali entrare in contatto al fine di capire innanzitutto come sta il nostro territorio e poter fornire un aiuto, seppur piccolo, per risolvere le emergenze in corso.
Anche perché ormai è chiaro: non esiste una soluzione unica e l’impegno, seppur piccolo, di tutti risulterà fondamentale. Il messaggio della Laudato Si’ con il concetto di “ecologia integrale” è stato dirompente e indietro non si torna.
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Cop26, nuova bozza di accordo: passo indietro sullo stop alle fonti fossili, sparisce la data per i 100 miliardi ai Paesi in via di sviluppo
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Ucraina, maxi-attacco coi droni su Mosca: 3 vittime. Kiev: “Serve per incentivare Putin a fare la pace”
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Catricalà, l’ombra di un’estorsione sul suicidio dell’ex capo Antitrust: fu registrato di nascosto dal cliente
Roma, 11 mar (Adnkronos) - "I casi di disturbi del comportamento alimentare sono drammaticamente in aumento, oltre 3 milioni e mezzo nel nostro Paese, e invece il governo Meloni continua a tagliare le risorse”. Lo ha detto la presidente dei deputati di Italia Viva Maria Elena Boschi intervenendo alla conferenza stampa sui disturbi alimentari alla Camera dei deputati.
"Chiediamo al governo Meloni di mettere le risorse necessarie a far fronte all’aumento dei casi. Il fondo istituito dal governo Draghi è stato azzerato. Il governo Meloni mette sempre meno risorse, a rilento, senza continuità, senza possibilità di progettazione e di presa in carico dei pazienti. Inoltre le strutture idonee per la riabilitazione intensiva -ha aggiunto- non sono presenti in tutte le regioni, creando problemi di mobilità interregionale e impatto sulla continuità scolastica e i legami familiari”.
“Noi di Italia Viva, insieme alle opposizioni, portiamo avanti questa battaglia in Parlamento a fianco delle associazioni e a fianco delle studentesse e degli studenti che si sono mobilitati per chiedere attenzione su un tema che ormai riguarda anche bambini e bambine ed è, purtroppo, la seconda causa di morte nel mondo per i ragazzi tra i 12 e i 17 anni”.
Roma, 11 mar (Adnkronos) - Domani, mercoledì 12 marzo alle 17.30, presso la sala stampa della Camera dei deputati – via della Missione 4 a Roma – si terrà la presentazione del libro 'Antonio Martino, interventi istituzionali'. Lo rende noto Forza Italia.
All’evento interverranno i capigruppo azzurri alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri; Stefano Benigni, vicesegretario nazionale di Forza Italia e segretario nazionale del movimento giovanile azzurro e Marco Reguzzoni, presidente dell’associazione I Repubblicani e curatore della pubblicazione.
"Si tratta di un omaggio a un importante protagonista della storia politica del nostro Paese - spiega Reguzzoni –, un grande pensatore e liberale. Un esempio per i giovani, che proprio nel libro potranno trovare spunti e riflessioni ancora attualissimi in alcuni dei suoi discorsi pronunciati in occasioni istituzionali”. Il volume vanta i contributi di due importanti esponenti di Forza Italia: Letizia Moratti - che di Martino è stata collega di governo - e il vicesegretario e segretario nazionale dei Giovani di Forza Italia Stefano Benigni.
(Adnkronos) - “Il pensiero di Martino – sottolinea Benigni - continua a ispirare chiunque creda in una società libera, dinamica e meritocratica. La sua visione rimane un pilastro per tutti coloro che, come noi, ritengono che il futuro dei giovani dipenda dalla possibilità di costruirlo liberamente, senza imposizioni. Martino – ha aggiunto – è stato uno dei grandi protagonisti della storia del nostro movimento e per questo credo che debba essere parte del nostro “album di famiglia”, quella raccolta di grandi figure, fortemente voluta anche dal nostro Segretario Nazionale, Antonio Tajani, che saranno sempre un modello e un punto di riferimento per noi e per la nostra azione politica”.
(Adnkronos) - E' stato proprio l'uomo a chiamare il 112 per soccorrere la madre. Agli agenti ha raccontato che la donna, con diverse patologie, era caduta ma l'orario indicato e alcuni elementi non hanno convinto del tutto. A insospettire i poliziotti anche alcuni interventi recenti: erano state segnalate un paio di liti dopo che il quarantottenne, consulente, era tornato a vivere a casa della madre, dopo una separazione difficile.
Altro tassello contro il figlio l'aver incassato, il giorno dopo la morte della madre, un bonifico fatto dal conto della donna al suo per una cifra di 30mila euro. Interrogato su questo aspetto ha preferito non rispondere alle domande degli inquirenti. L'autospia, disposta dalla pm Giancarla Serafini, ha infine certificato i sospetti: il medico legale ha certificato la morte per soffocamento. Per l'uomo è scattato l'arresto per omicidio e maltrattamenti.
Palermo, 11 mar. (Adnkronos) - La Polizia di Stato di Trapani ha arrestato uno stalker seriale che violava sistematicamente le prescrizioni di divieto di avvicinamento alla ex compagna. Il personale del Commissariato di P.S. di Alcamo ha dato esecuzione all’ordine di arresto emesso dalla Corte d’Appello di Palermo nei confronti dello stalker di nazionalità rumena, di 46 anni. Nello specifico, l’Autorità Giudiziaria, a seguito delle reiterate violazioni della misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa, ha ritenuto di dover disporre l’aggravamento della stessa con la misura cautelare più afflittiva della custodia in carcere. Difatti, nonostante la prescrizione di non avvicinarsi all’ex coniuge con l’obbligo di portare con sé il dispositivo elettronico anti-stalker, il cittadino rumeno girava indisturbato per la città lasciando in più occasioni il dispositivo a casa.
Peraltro, nell’ambito di una ulteriore attività d’indagine, l’arrestato è stato raggiunto da un provvedimento cautelare che disponeva il divieto di avvicinamento alla parte offesa, con applicazione del dispositivo elettronico, poiché lo stesso veniva ritenuto responsabile di analoghe condotte persecutorie poste in essere in pregiudizio di un’altra donna con cui aveva intrattenuto una relazione sentimentale.
L’arrestato è stato quindi fermato e condotto presso gli Uffici del Commissariato di P.S. per poi essere tradotto presso la Casa Circondariale di Trapani. "La Polizia di Stato ribadisce il proprio impegno nella tutela delle vittime di stalking e violenza, invitando chiunque si trovi in situazioni analoghe a rivolgersi tempestivamente alle Forze dell’Ordine", si legge in una nota.
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - Il Gruppo Dolomiti Energia ha preso parte alla terza edizione di Key - The Energy Transition Expo (alla Fiera di Rimini, dal 5 al 7 marzo), l’evento di riferimento in Italia dedicato al presente e al futuro dell’energia, fra tecnologie e soluzioni per la transizione energetica, strategie per il clima e rinnovabili.
"Noi portiamo l'esperienza di una società che è focalizzata solamente sulle rinnovabili, che ha fatto e operato una scelta particolare che continuiamo a perseguire. Siamo il primo operatore di sole rinnovabili in Italia e vogliamo continuare a crescere in questo settore e a integrare la catena del valore. Quindi vogliamo essere presenti su tutti i pezzi della catena del valore del settore energia, dalla produzione all'energy management, alla commercializzazione e a tutti i nostri clienti. E a crescere in maniera coordinata fra i vari settori in modo da avere una copertura automatica all'interno del gruppo fra la produzione e il consumo", spiega Stefano Granella, Ceo di Dolomiti Energia.
In Fiera sono state presentate le soluzioni integrate che il Gruppo propone per guidare la transizione energetica di imprese, aziende energivore, pubbliche amministrazioni, enti e clienti domestici in tutta Italia. Con attenzione a efficienza energetica, forniture energetiche innovative, rinnovabili, flessibilità energetica, ottimizzazione dei consumi, uso consapevole delle risorse.
Alla lunga storia di sostenibilità del Gruppo si sono aggiunte di recente tre importanti tappe. Il Gruppo è, infatti, il primo player nazionale con un portafoglio di impianti 100% rinnovabili tra i vincitori delle aste del Capacity Market 2026 di Terna, introdotto per favorire la decarbonizzazione e assicurare la stabilità del sistema elettrico italiano.
Inoltre, in ottica di diversificazione ulteriore della produzione rinnovabile e per consolidare la propria posizione tra le grandi multiutility italiane (il Gruppo è quarto produttore italiano di energia idroelettrica), il Gruppo ha di recente perfezionato una partnership strategica con il Gruppo Ivpc, attivo nel settore delle energie rinnovabili in Italia, per ampliare la generazione da eolico e fotovoltaico. La prima iniziativa di successo nata da questa partnership è la recente messa in esercizio di un nuovo impianto fotovoltaico ad Apricena in Puglia.
Infine, il Gruppo ha dato vita al progetto Renewability, prima community remota di prosumer in Italia. È un modello di consorzio che offre alle aziende l’opportunità di investire in impianti di produzione da fonte rinnovabile e di approvvigionarsi dell’energia prodotta dai propri impianti, svincolandosi dall’andamento dei prezzi dell’energia. In qualità di aggregatori nell’ambito del meccanismo Energy Release 2.0, Dolomiti Energia mette a disposizione una capacità produttiva di energia rinnovabile, grazie ad impianti di prossima realizzazione.
Roma, 11 mar (Adnkronos) - "Anni e anni passati a ripetere sempre lo stesso concetto, e poi? Basta una sentenza per rinnegare tutto. Ma quello che ha stabilito la Cassazione sul caso Diciotti rimane: bisogna risarcire i migranti intrappolati a bordo. Il vicepremier Salvini negli ultimi giorni ha fatto la solita becera propaganda sostenendo che saranno i contribuenti a pagare per le sue malefatte. Non è così, c'è una cosa che si chiama danno erariale. E tocca le sue tasche, non le nostre. Non c’è propaganda che tenga". Lo dice sui social la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - Felicia, brand di Andriani S.p.A Società Benefit, leader nel settore dell’healthy food per l'utilizzo di materie prime innovative e naturalmente prive di glutine, come cereali (avena, riso, grano saraceno e teff integrali) e legumi (lenticchie, ceci, piselli) è Official Supplier della Acea Run Rome The Marathon 2025 che si terrà dal 14 al 16 marzo.
Un'opportunità speciale per promuovere il legame tra alimentazione sana e sport attraverso iniziative dedicate a chi desidera avere uno stile di vita salutare e migliorare il proprio benessere.
Felicia, capofila della filiera di legumi più estesa di Italia, è buona per tutti e adatta agli sportivi. Il brand ha scelto così di diventare partner della Maratona di Roma, un evento che ogni anno attrae migliaia di atleti e appassionati da tutto il mondo.
Durante i tre giorni di evento, dal 14 al 16 marzo, Felicia prenderà parte al Villaggio Expo della manifestazione con stand dedicati, dove i visitatori potranno scoprire i prodotti del brand. Felicia offrirà momenti interattivi e giochi progettati per sensibilizzare il pubblico su come adottare un’alimentazione sana, equilibrata e leggera, prediligendo proteine vegetali e cereali integrali naturalmente privi di glutine, coinvolgendo tanto gli adulti quanto i bambini in attività di edutainment.
Uno degli appuntamenti più attesi in queste giornate è il cooking show con lo chef Massimo Buono, che si terrà venerdì 14 marzo dalle 19:30 alle 23:30 presso la Rinascente di Via del Tritone. Un'occasione esclusiva durante la quale il pubblico potrà gustare piatti gustosi e salutari a base di pasta Felicia.
Il 16 marzo, giorno della Maratona, Felicia sarà presente al Villaggio Fun Run con attività dedicate e sarà al fianco degli atleti regalando loro uno dei prodotti più iconici di Felicia: i sedanini di lenticchie rosse. Un prodotto realizzato con un solo ingrediente – farina di lenticchie rosse biologiche – che rappresenta il connubio perfetto tra ricerca tecnologica e pratiche agricole sostenibili.
"Partecipare alla Maratona di Roma è per noi un'occasione importante per condividere i nostri valori e la nostra missione. Siamo entusiasti di supportare un’iniziativa che accoglie partecipanti di ogni età e livello, dagli atleti alle famiglie promuovendo un nuovo stile alimentare ispirato alla dieta mediterranea e alla biodiversità a tavola. La nostra proposta di prodotti è adatta a tutti e coniuga qualità e benessere offrendo un’esperienza di gusto unica” ha dichiarato Marco Lentini, Marketing Director di Andriani.