Inventare, creare con le proprie mani, costruire, dipingere, intagliare, cucire, impastare e molto altro. Essere artigiano è un mestiere che richiede dedizione e tenacia e sottende una forte passione. I laboratori e le botteghe artigianali rappresentano un patrimonio inestimabile e a volte sono anche un’opportunità di aggregazione sociale, come dimostrano alcune raccolte fondi lanciate su GoFundMe.
La campagna A.D.A., accademia degli artigiani è stata organizzata per trovare una sede adatta a realizzare una scuola multidisciplinare e costruire uno spazio dove progettare e creare, dando vita ad un nuovo punto di riferimento per la città di Roma. La raccolta è stata lanciata da tre giovani artigiani/artisti, fondatori dell’associazione A.D.A., nata con l’obiettivo di divulgare e far appassionare all’artigianato tramite corsi e workshop: liuteria (costruzione strumenti musicali), pelletteria e tecniche di decorazione, utilizzo/costruzione/
Piccole botteghe possono dar vita ad una rete di servizi e progetti per persone in difficoltà, come nel caso di Parallelo “scappati di casa”, laboratorio nato nel 2017 a Castellanza, in provincia di Varese. Si tratta di uno spazio requisito alla mafia dove si realizzano prodotti sostenibili con materiale di recupero, favorendo l’inclusione di stranieri, rifugiati e richiedenti asilo. I ragazzi che ci lavorano hanno aperto una campagna per acquistare un mezzo elettrico, un furgone che potrà aiutarli nel lavoro e nelle loro attività. “A Parallelo ci sentiamo ‘scappati di casa’, professionisti, creativi, sognatori, persone che vogliono cambiare il mondo a partire dal proprio lavoro. Recuperiamo materie prime altrimenti sprecate, trasportiamo i nostri prodotti, allestiamo spazi di comunità ed eco-baite in valli incontaminate, organizziamo laboratori di artigianato e tanto altro ancora”, scrivono sulla piattaforma gli organizzatori della campagna.
Un progetto di inclusione sociale arriva anche dalla capitale, in particolare, dal San Carlino di Roma, teatro storico attivo dal 1979. Gli artisti e professionisti, gestori del teatro, hanno lanciato una raccolta fondi per sostenere ‘La Bottega dei burattini migranti’, un progetto che intende insegnare ai migranti l’antica arte del burattinaio. Obiettivo far conoscere le storie che si celano dietro queste persone che arrivano da luoghi lontani e, nello stesso tempo, fornire ai migranti strumenti per poter costruire un percorso lavorativo.
Una storia di integrazione attraverso un lavoro artigianale è anche quella di Susanna che con il marito Gianluca, quattro anni fa, decide con grandi sacrifici di aprire una gelateria ad Anversa. Quest’anno volevano portare il loro progetto sulla costa del Belgio, a Knokke-Heist, accostando alla gelateria artigianale anche la tradizionale pasticceria italiana, ma a causa della pandemia le attrezzature necessarie per la produzione, che sarebbero dovute arrivare dall’Italia, hanno subito un forte ritardo. La mancata apertura e il rischio di fallimento della piccola azienda hanno portato i coniugi a richiedere aiuto per non chiudere definitivamente la gelateria.
Un nobile mestiere quello dell’artigiano, il risultato della nostra storia e cultura, in grado nei secoli di trasmettere bellezza e tecnica, spesso eccellenza del made in Italy e capace, come dimostrano questi esempi, di veicolare iniziative di integrazione ed inclusione sociale.