I reati ipotizzati dal giudice per le indagini preliminari sono turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico in relazione ai lavori pubblici in provincia
La Guardia di finanza ha eseguito alcune misure cautelari fra Catania, Enna, Ragusa e Caltanissetta: i destinatari sono sei persone sottoposte a indagine nell’ambito dell’inchiesta Genius. Turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico in relazione ai lavori pubblici in provincia di Catania sono i reati ipotizzati dal giudice per le indagini preliminari. Nell’elenco compare anche l’ex ingegnere capo di Genio civile di Catania, Natale Zuccarello, ora in pensione. Insieme a Zuccarello sono finiti in carcere Savero Verde, dirigente del Genio civile di Catania e gli imprenditori edili Nunzio Adesini e Rocco Mondello. Arresto domiciliari per Ignazio Carbonaro, funzionario del Genio civile di Catania.
Nel dettaglio le indagini hanno riguardato le commesse pubbliche relative al consolidamento di dissesti stradali, causati da smottamenti (nell’area del Comune di Aci Catena), alla sistemazione e all’ammodernamento di una strada provinciale a Catania e ai lavori di recupero del sedime portuale – anche ai fini della messa in sicurezza per gli utenti e i lavoratori – del porto di Catania per un valore complessivo di opere pubbliche messe a bando pari a 4 milioni di euro. C’è anche Giuseppe Li Volti, coordinatore della segreteria particolare dell’assessore regionale delle Infrastrutture, Marco Falcone, tra le persone citate.
“Sono dispiaciuto per essere tirato in ballo in una vicenda che mi vede completamente estraneo, se non per aver compiuto la consueta attività di stimolo e vigilanza che interessa i lavori pubblici di tutta la Sicilia”, ha commentato l’assessore alle Infrastrutture della Regione siciliana, Marco Falcone, in relazione all’indagine giudiziaria che ha interessato il Genio civile di Catania. “Come già ribadito in passato – aggiunge l’assessore – confermiamo la fiducia nella magistratura, impegnata a vigilare sull’attività della pubblica amministrazione nell’interesse di tutti. È giusto e naturale che le eventuali condotte illecite vadano perseguite – dice ancora – senza che ciò getti un’ombra sull’intera e importante mole di lavoro e sull’impegno del Genio civile di Catania in questi anni. Posso dare conferma della circostanza in cui, durante un sopralluogo ad Aci Catena, alla presenza dell’amministrazione comunale e di altri parlamentari regionali, chiesi che venisse completato il lavoro di risanamento del dissesto idrogeologico di via dei Ciclopi mediante la pavimentazione e la riqualificazione dell’intera strada. Questo con l’obiettivo di dare decoro e dignità alla zona di Vampolieri, da tempo alle prese con forti disagi. Confidiamo che tutte le persone coinvolte nell’indagine possano fare chiarezza sulle loro posizioni”, conclude Falcone.