I reparti di rianimazione tedeschi vicini all'esaurimento: colpa del boom di contagi ma anche della mancanza di personale che ha ridotto i letti disponibili, come ha denunciato il presidente del Rki Wieler. Si muove l'esercito, come riferisce Der Spiegel, per supportare gli ospedali sovraccarichi. In Baviera e Baden-Württemberg ci sono già trasferimenti giornalieri di pazienti
L’incidenza settimanale in Germania è salita a 277,4 casi ogni 100mila abitanti, con 228 morti in 24 ore. In diverse circoscrizioni del Paese le terapie intensive sono al limite. L’esercito pianifica di mobilitare 12mila soldati di supporto. I militari, secondo quanto riporta Der Spiegel, dovranno sostenere gli ospedali, le cliniche e gli enti sanitari sovraccarichi, oltre a mettersi a disposizione anche per la terza dose di vaccino e i test rapidi nelle case per anziani. La cancelliera Angela Merkel ha diffuso un appello ai tedeschi a vaccinarsi: “Vi prego partecipate e cercate di convincere anche parenti ed amici”. Chiunque ha bisogno di un ricovero d’emergenza deve poterlo ottenere, ha detto Merkel, “ma proprio questo nelle circoscrizioni più colpite dal Covid non è più possibile. Le corsie sono piene, i pazienti devono essere spostati. Le operazioni pianificate vengono cancellate. Medici ed assistenti, che sentono ancora lo scorso inverno di pandemia nelle ossa, sono già al limite”.
I 16 Länder sono divisi in un sistema a gruppi, formati ciascuno da cinque distretti ospedalieri che inizialmente si devono aiutare a vicenda. Sassonia, Turingia, Berlino, Sassonia-Anhalt e Brandeburgo costituiscono uno dei distretti ospedalieri sovra-regionali. La Sassonia-Anhalt è al limite delle capacità di accettazione, Berlino venerdì aveva appena 7 posti di terapia intensiva liberi, la Sassonia ha la più alta incidenza settimanale e con il 22,1% è il secondo Land per percentuale di posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva: dispone ancora solo di 174 letti liberi su 1.336, appena il 13%. In Turingia, che è al secondo posto per incidenza settimanale, la situazione è ancora più drammatica, in percentuale ha il più alto numero di pazienti Covid in terapia intensiva – 152 malati pari al 23,9% – e solo 82 posti liberi su 637 a disposizione. Come sfogo resta per ora solo il Brandeburgo che ha però solo il 17,4% di posti liberi nelle terapie intensive. In questa situazione la clinica universitaria di Lipsia (Sassonia) ha già cancellato il 30% degli interventi non assolutamente urgenti e la Charité a Berlino si avvia a fare lo stesso.
Anche nel sud della Germania le terapie intensive sono quasi esaurite: in Baviera e Baden-Württemberg ci sono già trasferimenti giornalieri di pazienti. Sabato pomeriggio in 50 delle 96 circoscrizione locali della Baviera c’erano meno del 10% dei posti di terapia intensiva liberi e in 22 addirittura non ce n’era più nessuno. A Monaco su 452 posti, sabato ne erano disponibili solamente 16. Secondo i dati dell’Associazione interdisciplinare tedesca per la medicina intensiva e d’urgenza (DIVI), già venerdì in tutta la Baviera erano liberi solo 282 posti di terapia intensiva su 3.104, mentre in Assia erano 144 su 1.788, rispettivamente il 9,1 e l’8,1% delle capacità totali. Molti sanitari che lavorano per quattro o cinque ore consecutive indossando soffocanti strati di camici di sicurezza, sono allo stremo. A questo si aggiungono aggressioni di no-vax che sputano addosso ai medici o cercano di strappare loro le maschere, come ha dichiarato al BR24 il dottor Jens Deerberg Wittram, direttore delle cliniche RoMed di Rosenheim.
L’età dei pazienti in terapia intensiva per Covid si sta mediamente abbassando e la durata dei ricoveri in parallelo allungando. I posti letto sono diminuiti per mancanza di personale, ha evidenziato il professor Lothar Wieler, presidente del Robert Koch Institut. Il ministro della Sanità, Jens Spahn (Cdu), ha spiegato ai giornalisti venerdì che le assunzioni di nuovi assistenti di terapia intensiva ed il rifinanziamento attraverso le casse previdenziali sono state già decise da tempo, ma l’istruzione di personale di questo tipo richiede 5 anni. Per il presidente del Robert Koch Institut degli oltre 50mila nuovi casi indicati giovedì prevedibilmente almeno 3mila finiranno in ospedale, 350 in terapie intensiva e 200 moriranno.
Solo il 67,4% dei tedeschi è già completamente vaccinato (in Spagna invece sono arrivati al 92%) e un po’ più del 10% degli over sessanta (il 20% a Berlino) ha ricevuto una terza dose. Se si giungerà al 90% il virus si potrà controllare, ha dichiarato il professore Wieler, ma non sparirà e resterà potenziale causa di morte come altre malattie. È cambiato ed è più aggressivo, non si può ormai più sradicare e non si raggiungerà mai l’immunità di gregge, resterà endemico. La vaccinazione resta molto efficace e se anche i richiami da soli non porteranno più al raggiungimento di un’immunità di massa, ridurranno però la carica virale in circolazione.
Gli imprenditori ed i sindacati tedeschi sono d’accordo nell’applicare il 3G al lavoro (il green pass come in Italia), ma per il resto si valuta una stretta. Governo uscente, futura coalizione Spd-Verdi-Fpd e Länder dovranno decidere se passare al 2G+ nelle manifestazioni pubbliche: l’ingresso solo a vaccinati e guariti con test negativo effettuato massimo 24 ore prima. Intanto il Meclemburgo-Pomerania si aggiunge ai Länder in cui si applica già il 2G (ingresso consentito solo a vaccinati e guariti). Per Il professor Wieler però non basterà più neanche la regola 2G. Nelle grosse occasioni di raduno occorrerà limitare pure i partecipanti, o cancellare del tutto gli eventi, così come chiudere i bar e i club. In Baviera sono già stati sospesi molti mercatini di Natale e Wieler ha sconsigliato apertamente anche i party di Capodanno. In piena contraddizione per il carnevale si sono però riversate a Colonia circa 50mila persone, delle quali 11mila hanno comprato un biglietto per la grande manifestazione nel Heumarkt: dovevano essere vaccinate o guarite, ma nessuno ha dovuto presentare un tampone negativo.