Le manifestazioni No Green pass sono iniziate e in alcuni casi già finite in diverse città italiane. Non si sono registrate tensioni particolari, tranne che a Milano dove alle fine tre persone sono state arrestate e altre 91 denunciate. Al grido di “giù le mani dai bambini” i no vax e i no pass sono tornati in piazza contro le scelte del governo e contro l’ipotesi di estendere i vaccini anti covid alla fascia 5-11 anni. In piazza Duomo infatti i manifestanti sono riusciti a entrare nell’area vietata pass dopo aver aggirato il cordone delle forze dell’ordine utilizzando diverse vie laterali confusi con i milanesi impegnati nello shopping del sabato pomeriggio. La piazza più importante del capoluogo lombardo doveva essere off limits secondo le disposizioni del Comitato di ordine pubblico cittadino che aveva deciso di chiudere a qualsiasi evento non autorizzato fino al 9 gennaio. Qualche momento di tensione ha portato le forze dell’ordine anche ad allontanare un paio di persone. Nel frattempo Polizia e Carabinieri hanno cinturato la piazza isolando i manifestanti. “Il dispositivo organizzato dalla Questura di Milano è riuscito ad isolare e cinturare in piazza Duomo i manifestanti più facinorosi che intendevano partire per l’ennesimo corteo. Non si registrano problemi in alcuna altra area cittadina”. Il residuo del corteo, circa 200 persone sparse e disorganizzate, è rimasto nella piazza confinato in un’area circondata da un cordone delle forze dell’ordine per evitare l’ingresso alla Galleria Vittorio Emanuele, per poi defluire.

A Torino circa 3mila persone si sono date appuntamento per protestare in piazza Castello, l’unico luogo del centro di Torino non interdetto alle manifestazioni dopo la stretta decisa dal Viminale perché considerato “luogo cittadino connotato da una maggiore valenza simbolica per la comunità”. I manifestanti si sono mossi rispettando l’interdizione della Ztl centrale. “Nessuno può fermare il popolo unito” ha sostenuto Marco Liccione del gruppo La Variante Torinese. “Gli insensati tentativi di Palazzo Chigi, di opprimere il legittimo dissenso, sono falliti. I sit- in proseguiranno a oltranza fino a quando il Governo non eliminerà l’obbligatorietà, in Italia, del Green pass e Mario Draghi non si dimetterà insieme a tutto il suo esecutivo”. Anche a Bologna durante il presidio di protesta No Green Pass in Piazza Maggiore erano presenti circa 3mila persone

A Roma sono stati circa quattrocento, secondo una stima della Questura, i manifestanti a Circo Massimo per il sit-in contro il Green pass. Alla manifestazione erano attese 1500 persone. “La gente come noi non molla mai” uno degli slogan intonati dai partecipanti. Sul palco sono arrivati anche studenti universitari. “Proteggiamo i nostri sogni – ha detto uno studente – non dobbiamo avere paura”. La manifestazione è già conclusa.

È terminata con una sola denuncia, al momento, la manifestazione che si è tenuta in forma statica, come prescritto dalla questura, al Parco Europa di Padova. “Nel corso del deflusso, un manifestante ha contestato con veemenza la presenza della Polizia a presidio di uno dei varchi del Parco d’Europa – dice una nota della Questura – È stato identificato ed allontanato dagli agenti in servizio e sarà segnalato all’autorità giudiziaria”. La Polizia rileva però un’altra criticità della manifestazione, ossia l’assenza quasi totale di mascherine e di distanziamento, così come era stato prescritto dall’ordinanza del sindaco: “In merito sono in corso specifiche attività – spiega la Questura – anche basate sull’analisi delle immagini dell’evento, che porteranno alla contestazione delle previste violazioni amministrative a carico di promotori e partecipanti alla manifestazione”. Al termine della manifestazione fuori dalla ‘zona rossa’ di Trento cui hanno partecipato circa mille persone, in un centinaio hanno finto di sciogliere il corteo entrando compatti in piazza Fiera, proprio una delle aree interdette su ordine del commissario del governo. “Nessuna situazione di rischio” il commento del questore Alberto Francini.

A Pistoia circa 150 persone si sono riunite, in piazza Duomo, alla manifestazione “per i diritti, dignità, libertà di scelta”, promossa dai No Green pass. La manifestazione si è svolta ‘in forma statica’, con un presidio stanziale, così come disposto dalla prefettura, a seguito della riunione dei giorni scorsi del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel rispetto delle disposizioni sulla sicurezza e sul distanziamento sanitari. Non ci sono stati disordini. Rispetto a precedenti manifestazioni promosse a Pistoia dai No Green pass, l’iniziativa di oggi ha visto un calo dei partecipanti (in altre occasioni erano stati circa 300), forse anche a causa del maltempo. A Gorizia “la manifestazione si sta svolgendo in maniera regolare e rispettando le rigide prescrizioni che erano state impartite agli organizzatori” ha riferito all’Ansa il prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi, presente nella zona dove sta sfilando il corteo “No Green pass” al quale partecipano poche centinaia di persone. “Tra i manifestanti si notano le mascherine indossate – ha osservato – e ci sono anche gli steward volontari che stanno indirizzando i partecipanti. Le forze dell’ordine osservano lo svolgersi pacifico del corteo e dell’assemblea pubblica al parco. Per ora la situazione non desta alcun tipo di preoccupazione anche grazie ai dispositivi di sicurezza per tutti i cittadini che sono stati messi in campo”. Circa cinquecento manifestanti si sono radunati in piazza De Ferrari a Genova davanti al palazzo della Regione Liguria con striscioni e cartelli di protesta.

A Novara alla manifestazione con una settantina di persone c’è anche Giuy Pace, l’infermiera ideatrice del corteo con i manifestanti travestiti da deportati nei lager. “Sono infermiera per vocazione e, dopo 36 anni di onorata carriera, sono stata trasformata in un mostro solo perché ritengo che la legge che istituisce il Green pass è ingiusta”. “Sono stata sospesa perché non vaccinata – precisa – Io che ho servito il Paese quando durante l’emergenza in ospedale ci davano le ‘mutande’ per coprire la faccia. Facevo 60 videochiamate al giorno ai parenti dei ricoverati. Sono andata via dalla Sicilia perché mio padre non voleva che io studiassi. Ora invece sono stata trasformata in un mostro solo perché ritengo che la legge che istituisce il Green Pass è ingiusta”. Nella città piemontese è andata in scena anche una performance teatrale con i manifestanti bendati e imbavagliati. Ognuno dei partecipanti si è poi liberato gridando una parola come libertà, verità, coraggio. Gli agenti di Polizia nel corso della manifestazione a Napoli in Piazza Dante, hanno invitato alcune persone che non avevano la mascherina ad esibire i documenti. Gli organizzatori dal palco hanno invitato i manifestanti alla calma assicurando assistenza per contestare eventuali sanzioni amministrative che dovessero essere notificate.

“Trieste chiama, Cagliari risponde” è uno degli striscioni esposti dai no vax e dai no green pass alla manifestazione in piazza Garibaldi, la prima nel capoluogo sardo dopo le restrizioni del Governo su cortei e mobilitazioni. All’appuntamento, meno affollato del solito, circa 200 persone. Trombette, striscioni, ma anche un minuto di raccoglimento per protestare pacificamente. I partecipanti hanno tenuto in alto un lungo filo. “Non legati – hanno spiegato i promotori della manifestazione – ma interconnessi”. Prima tanti interventi. Con le consuete critiche alle strategie del Governo: “Ora siamo passati alla terza dose del vaccino – ha detto una partecipante al microfono – ma poi passeremo alla quarta, alla quinta, alla sesta”. Le ragioni della protesta sono state sintetizzate anche in un altro striscione: “Quando lo Stato si comporta da dittatore, la disobbedienza civile è un dovere“.

Di fattoi il primo sabato di protesta con le nuove regole, contenute nella direttiva che la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha inviato ai prefetti per evitare che le manifestazioni tocchino le zone più centrali delle città, si è concluso senza i temuti scontri o violenze che invece erano state registrati nei sabati precedenti.

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