Dalla mezzanotte le regole decise dal governo di Vienna entrano ufficialmente in vigore: chi non è vaccinato o guarito potrà lasciare la propria casa solo per lavoro, per compiere commissioni necessarie (come fare la spesa) e per motivi di salute (compresi quelli fisici e psicologici, come una corsa o una passeggiata). L'incognita dei controlli
Lunedì in Austria scatta ufficialmente il lockdown per le persone non vaccinate contro il Covid. Salvo colpi di scena al Nationalrat, chiamato ad approvare il nuovo pacchetto di norme entro questa sera, dalla mezzanotte le regole decise dal governo di Vienna entrano ufficialmente in vigore: chi non è vaccinato o guarito potrà lasciare la propria casa solo per lavoro, per compiere commissioni necessarie (come fare la spesa) e per motivi di salute (compresi quelli fisici e psicologici, come una corsa o una passeggiata). Sono esclusi i bambini di età inferiore ai dodici anni. Sono misure “drastiche”, ha detto il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg dopo l’intesa raggiunta nel vertice con i governatori regionali, “non stiamo facendo questo passo alla leggera, ma purtroppo è necessario“.
Cosa prevedono le nuove regole – In Austria era già in vigore la regola 2G, ovvero il divieto di ingresso in molti luoghi pubblici (come bar e ristoranti) alle persone non vaccinate. Da lunedì, però, chi ha rifiutato l’immunizzazione dovrà tornare alle restrizioni che erano in vigore durante il primo lockdown della primavera 2020, quando appunto in quasi tutta Europa si poteva uscire di casa solo per lavoro, necessità o motivi di salute. Nello specifico, le restrizioni austriache prevedono che è consentito uscire di casa per andare a lavoro, per far fronte ai bisogni primari (come la spesa) e per usufruire dei servizi sanitari. Si può anche stare all’aria aperta per “rilassamento fisico e mentale”, quindi è consentito lo sport individuale. Assistere un parente è ancora consentito, così come incontrare al massimo una persona al di fuori del nucleo familiare. Per i non vaccinati, infine, è possibile anche la “soddisfazione dei bisogni religiosi di base”. Sono esentati da queste regole, come detto, i bambini sotto i 12 anni e le donne in gravidanza, categorie per le quali il vaccino in questo momento non è raccomandato.
Una prima stretta, ma il governo non ha escluso altri interventi se i contagi dovessero continuare a salire a questo ritmo, riguarda poi tutta la popolazione. Torna infatti l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 in tutti i locali al chiuso. Quest’obbligo vale anche per le persone che lavorano nei locali che offrono servizi per la cura della persona, come parrucchieri e massaggiatori. Sul posto di lavoro continua a valere la regola 3G, uguale al nostro green pass.
L’incognita dei controlli – Il nuovo pacchetto di norme per ora ha una durata di 10 giorni, fino al prossimo 24 novembre. La vera incognita però riguarda i controlli: il ministro dell’Interno Karl Nehammer ha annunciato un impegno “senza precedenti” per garantire severità nelle verifiche. Le nuove misure, infatti, saranno efficaci solo se verranno rispettate: “Questa non è una raccomandazione”. A ogni cittadino quindi potrà essere richiesto di mostrare un certificato che attesti la vaccinazione o la guarigione. Nehammer ha parlato dell’impiego di agenti solo per questo compito, ma ha anche ammesso che sarà un “onere più che impegnativo per i dipendenti pubblici”.