Durante le due settimane intercorse tra l’approvazione in consiglio dei ministri e l’invio in Parlamento la legge di Bilancio non solo è lievitata di 34 articoli, ma ha anche perso dei pezzi importanti. Leggendo il testo finale, in parte riscritto dai tecnici del Tesoro, si scopre che l’articolo che rivede le disposizioni sul reddito di cittadinanza è stato ulteriormente peggiorato rispetto alla versione del 28 ottobre, in cui già erano state inserite novità definite “palesemente assurde e punitive” dalla sociologa Chiara Saraceno che guida il Comitato per la valutazione del reddito. E’ saltato, infatti, il comma in base al quale se un percettore avesse trovato lavoro lo stipendio avrebbe concorso solo per l’80% alla determinazione del futuro sussidio, non solo per i mesi immediatamente successivi (questo è già previsto dal “decretone” sul reddito) ma anche l’anno successivo a valle della presentazione del nuovo Isee, quando un aumento degli introiti spesso determina la perdita del beneficio.
Speciale legge di bilancio
Reddito di cittadinanza, cambia il testo della manovra: salta la norma annunciata da Draghi per favorire l’accettazione di un lavoro
Nella versione inviata al Parlamento non c'è il comma in base al quale se un percettore avesse trovato lavoro lo stipendio avrebbe concorso solo per l'80% alla determinazione del futuro sussidio, non solo per i mesi immediatamente successivi (questo è già previsto) ma anche l'anno dopo a valle della presentazione dell'Isee. La decisione è in netto contrasto con le proposte del comitato Saraceno
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