In un post su Facebook l'ex premier annuncia il suo nuovo "lavoro a tempo pieno ma divertente", ovvero "dividere la realtà dalle bugie". Una scusa per negare le divisioni interne a Italia Viva, attaccare i rivali politici e ancora i giornalisti. È la nuova strategia: scegliere le notizie da "verificare", ovvero le domande a cui rispondere per tentare di nascondere il resto
Matteo Renzi ha trovato un nuovo impiego, “dividere la realtà dalle bugie e lottare per la verità“. Così lo definisce lui stesso in un lungo post su Facebook: “È un lavoro a tempo pieno ma divertente”. Nella nuova veste da “debunker”, scovatore di bufale su Italia Viva, Renzi smentisce le notizie che non gli piacciono, mentre tace sulle questioni che sono al centro del dibattito. Parla sì di “macchina del fango”, ma per difendersi e senza fare nessun altro accenno all’inchiesta sulla Fondazione Open (che non cita nemmeno) e ai contenuti delle carte. Si tiene ancora più alla larga dal tema Arabia Saudita. Infine, smentisce qualche retroscena politica, ma non le notizie sui suoi propositi che guardano a destra e sull’avvicinamento a Forza Italia, soprattutto in vista dell’elezione del prossimo presidente della Repubblica e delle mire di Silvio Berlusconi per il Quirinale. È la nuova strategia: scegliere le notizie da “verificare”, ovvero le domande a cui rispondere per tentare di nascondere il resto.
“Dicono che Italia Viva ha fatto l’accordo con Salvini e dimenticano che se non c’è il governo del Papeete, quello dei pieni poteri, è grazie alla nostra scelta del 2019″, scrive Renzi nel primo punto del suo elenco. Dimenticando a sua volta che se la Lega è di nuovo al governo è sempre “merito” suo. “Dicono che Italia Viva farà l’accordo con i grillini e dimenticano che in questa settimana i grillini si sono sposati con il Pd in Europa, non con noi: noi siamo Renew Europe cioè orgogliosamente contro il populismo sovranista e il populismo grillino, come abbiamo detto mercoledì scorso a Bruxelles. E del resto se Draghi ha preso il posto di Conte nel 2021 si deve alla nostra scelta di aprire la crisi in piena pandemia”, continua ancora Renzi.
Che voglia fare un’intesa con il M5s appare veramente improbabile a tutti, mentre la nuova punzecchiatura al Partito democratico è un altro segnale che allontana l’ipotesi di un ritorno in un’ipotetica coalizione di centrosinistra. Infatti l’unico flirt di cui si scrive in questi giorni è quello con Berlusconi e Fi: un avvicinamento che in Sicilia si è già concretizzato in un accordo politico. Ma in questo caso Renzi, almeno per ora, non smentisce. Invece nega che tra i suoi ci sia voglia di addio: “Dicono che stanno scappando tutti da Italia Viva e dimenticano che siamo pieni di prenotazioni per la Leopolda, con migliaia di persone che stanno contribuendo con idee, suggerimenti, contributi economici”. I fatti però dicono che i sondaggi continuano a dare il suo partito poco sopra la soglia del 2%, mentre sono stati gli stessi renziani, dal senatore Leonardo Grimani sul Fatto a Camillo D’Alessandro e Gennaro Migliore, a denunciare mal di pancia più o meno forti.
“Dicono che arriveremo divisi alle votazioni per il Quirinale e dimenticano che lo avevano già profetizzato ai tempi della crisi: non è andata proprio così, no?”, incalza anche il Renzi-“debunker”. Che ovviamente all’inchiesta Open dedica appena una riga del suo post su Facebook: “Dicono che avevamo la macchina del fango e dimenticano che siamo quelli che il fango lo hanno subito”. E invece torna a criticare i cronisti: “Dicono che io attacco i giornalisti e dimenticano che c’è libertà di informazione ma non c’è libertà di diffamazione”. È la linea difensiva che ha scelto già durante la sua ultima apparizione televisiva: non entrare nel merito e attaccare personalmente chi pone domande non gradite.