Il presumibile peto di un potente della terra (Joe Biden) avvertito con fastidio da altra persona vip (Camilla attuale moglie del principe inglese) è balzata negli scorsi giorni agli onori della cronaca. Una mia paziente facoltosa durante la prima visita mi disse “anche i ricchi piangono!”, ora scopriamo che anche i potenti scoreggiano.
Mi pare un’ottima notizia, perché riporta alla loro umanità queste persone che ci rappresentano e che prendono decisioni importanti che incideranno sulla nostra vita e quella dei nostri figli. Mi domando se la vip scandalizzata per il peto non emetta mai flatulenze. Naturalmente è una domanda retorica, in quanto sono consapevole che ne farà in privato e, nascostamente, anche in pubblico.
A tutti è capitato di essere in situazioni di imbarazzo per avere l’intestino irritato e abbiamo confidato sulla tacita benevolenza delle persone che, malauguratamente, erano con noi in macchina o a una riunione. Noi stessi se abbiamo avvertito rumori o odori inconfondibili abbiamo glissato, passando oltre, per non mettere in imbarazzo il nostro interlocutore. Paradossalmente più la situazione è per noi importante, decisiva per la nostra vita, più indubbiamente sarà ansiogena e ci farà correre il rischio di emettere aria fetida dall’intestino.
Il cosiddetto cervello viscerale negli studi più recenti pare essere veramente enorme per numero di cellule nervose (500 milioni) e per funzioni espletate. Se siamo tesi è facile che ci vada di mezzo il nostro intestino. Nella “reazione da stress” accanto a tachicardia (aumento dei battiti del cuore), aumento frequenza del respiro e tensione muscolare troviamo la contrazione della muscolatura intestinale e della vescica.
Questi meccanismi normali hanno lo scopo di preparare l’animale uomo alla reazione di “attacco o fuga” selezionata in millenni di evoluzione. Se un uomo incontrava un lupo doveva prepararsi ad attaccarlo o, in alternativa, a fuggire. In entrambi i casi avere poco peso da trasportare nella vescica o nell’intestino era essenziale per poter essere più veloci ed efficaci. Si dice “farsela addosso dalla paura” in quanto letteralmente succede di fronte a una situazione di forte stress emotivo. La flatulenza è un prodromo o un epigono della contrazione intestinale determinata dallo stress. Certo, Biden non avrà visto un lupo ma non dobbiamo misconoscere l’effetto terrifico che può avere avuto la vista dell’augusta vicina.
Tornando alla flatulenza, ritengo che renda più umano questo personaggio che rappresenta 350 milioni di persone e la nazione più potente della terra. Le emissioni nocive di cui si discuteva a Glasgow forse hanno tratto da altre emissioni uno spunto per far ricordare che siamo tutti, re, regine, presidenti e dittatori, sullo stesso pianeta, con le stesse debolezze e bisogni analoghi.
Un paziente ha manie di perfezionismo. Non perdona a se stesso e ad altri cose che molti riterrebbero veniali e su cui glisserebbero. Ho diverse volte cercato di capire, assieme a lui, questa necessità di fare tutto perfettamente: si tratta di una modalità di vivere che lo rende molto infelice perché provoca continui sensi di colpa e insoddisfazione cronica. La scoreggia assurta agli onori della cronaca gli ha fatto venire in mente un episodio dell’infanzia che non ricordava: verso la prima elementare andò a scuola indisposto con male alla pancia. La madre, insegnante molto esigente, non ritenne di tenerlo a casa. Durante la lezione stava male ma aveva timore a chiedere di uscire e, all’improvviso, se la fece addosso con grande vergogna di fronte alle risa dei compagni di classe.
Questo sgradevole ricordo infantile era stato accuratamente rimosso e poteva riemergere solo ora che parlavamo di un fatto di cronaca in cui emergeva che tutti possiamo incorrere in determinate difficoltà. Mi confidò, con una certa difficoltà, che, in alcune occasioni, durante le nostre sedute aveva sentito borbottare il mio intestino. Si scusava di questi pensieri ma gli venivano fuori (come le flatulenze).
Questo aneddoto, capitato di recente, è stato utile per analizzare il fatto che tutti, anche chi si pone come censore degli altri, abbiamo le nostre debolezze. Anche l’ambientalista più accurato partecipa all’emissione di gas nocivi per l’ambiente. Greta Thunberg è vero che si è recata in America in barca a vela ma ha sottaciuto le emissioni di CO2 necessarie per costruire il veliero milionario.
Questo renderci conto della nostra imperfezione, una certa riprovazione verso Camilla che non glissa sulla debolezza del suo vicino ma la rimarca, ci consentono di pensare che abbiamo margine di miglioramento senza però pretendere la perfezione sia nel campo delle emissioni intestinali che in quello, ben più importante, delle emissioni nocive nel pianeta.