È ormai risaputo che McLaren, celebre scuderia di Formula1 nonché costruttore di esclusive supercar, non stia passando un buon momento finanziario: colpa della contrazione delle vendite scaturita dalla crisi pandemica, che ha fatto passare le consegne di automobili stradali dalle 4.662 del 2019 alle 1.659 dello scorso anno, traducibile in un buco di bilancio da 800 milioni di euro.
Per cercare di arginare la situazione, ad aprile scorso il costruttore ha persino venduto per 200 milioni la sua storica sede di Woking, situata a sud di Londra, al fondo statunitense Global Net Lease: operazione avvenuta tramite la stipula di un contratto di “lease-back” che, contestualmente alla cessione dell’immobile, garantisce a McLaren un contratto d’affitto ventennale per la medesima struttura.
La notizia di oggi, ancora tutta da confermare, è che il brand britannico sarebbe in vendita e in “pole position” per la sua acquisizione ci sarebbe Audi: il costruttore tedesco sarebbe soprattutto attratto dalle attività della Scuderia McLaren in vista di un possibile ritorno in Formula1. Mentre fino a qualche ora fa si vociferava di un interesse della BMW per il ramo aziendale delle supercar stradali. Tuttavia, i bavaresi hanno smentito i rumors. Cosa che, invece, non è stata fatta da Audi, dichiaratasi pronta a ogni opportunità di cooperazione. Non nel caso specifico, ma in generale.
Attualmente McLaren è controllata dal fondo sovrano Mumtalakat del Bahrain, lo stesso che la scorsa estate aveva raccolto fondi per 644 milioni di euro dai suoi azionisti e altri 541 milioni di euro dall’emissione di obbligazioni per evitare il fallimento del marchio. Mentre poco meno di anno fa aveva dovuto cedere un terzo della divisione motorsport a un consorzio di investitori americani. Un emorragia che potrebbe rendere inevitabile la cessione a un gigante come gruppo Volkswagen, a cui fa capo Audi.