Le uccidono il cane mentre è in quarantena dentro ad un hotel Covid. È accaduto in Cina, almeno a quanto riporta Vice, ad una donna chiamata Fu e residente a Shangrao nella provincia orientale dello Jiangxi. Dopo che nel suo complesso residenziale erano stati trovai positivi al Covid, la donna era stata costretta a lasciare la propria casa dalle autorità del luogo in pochi istanti lasciando il povero cane a casa da solo. Già questo episodio sarebbe motivo di una crudeltà e barbarie ingiustificabile anche da una peste bubbonica, ma la violenza dell’autoritarismo cinese in materia di Covid è sfociato in qualcosa che è andato oltre l’immaginabile. Portata la signora Fu nell’hotel Covid per la solita quarantena ecco che una telecamera di sorveglianza montata proprio in casa della signora riprende alcuni tizi in tute ignifughe che aprono la sua porta e picchiano il suo cane Corgi con sbarre di ferro.
I filmati registrano i latrati di dolore del cane e intanto uno dei tizi in tuta sostiene di eseguire le istruzioni dei suoi supervisori cioè l’uccisione del cane. I filmati hanno comunque fatto il giro della rete prima di venire, come al solito, censurati dalle autorità che però tramite un funzionario del governo distrettuale hanno provato a giustificare l’accaduto sostenendo che i lavoratori erano stati istruiti a disinfettare la casa di Fu, ma che era stato detto loro di eseguire un “trattamento di decontaminazione” sul cane senza il consenso della padrona. Insomma, una porcheria. Contro un animale innocente solo per applicare le rigorose misure antiCovid spesso senza uno straccio di motivazione scientifica a supporto (gli animali con la loro presenza non contagiano le persone, ricordiamolo). Un altro caso simile è stato riportato da Insider. Alla fine di settembre, le autorità di Harbin, nel nord della Cina, hanno ucciso tre gatti sostenendo che fossero risultati positivi al Covid-19 come la loro padrona. Una bizzarria medico scientifica che si spera non ricominci a girare con leggerezza anche in Europa dove queste aberrazioni non accadono.