Il primo bosco bio-sostenibile italiano nascerà a Montopoli Valdarno, in provincia di Pisa. Ma cosa significa “bio-sostenibile”? Sarà composto da numerose e differenti specie di piante e riuscirà a incubare anidride carbonica, diventando un modello da poter attuare in altre zone del Paese e del mondo. L’ex area industriale, in cui si realizzerà l’idea, si trova vicino alla superstrada Firenze-Pisa-Livorno e sarà bonificata e riconvertita con la rimozione di 17mila tonnellate di rifiuti, rimasti dopo la chiusura dell’allevamento di bovini che un tempo occupava quello spazio.
Il bosco nasce grazie al progetto Abbraccia un albero, dai vita a un bosco, promosso da Unicoop Firenze, al quale si può contribuire con una donazione fino al 21 novembre. Ogni offerta sarà raddoppiata per poter riuscire a piantare 3mila alberi e assorbire, nei prossimi 10 anni, 170 tonnellate di anidride carbonica, rimuovere 193 kg di inquinanti atmosferici. L’iniziativa coinvolge l’intera Toscana grazie anche a eventi di raccolta fondi itineranti: attualmente sono stati raccolti 33.897 euro e piantati 968 alberi.
Il bosco sarà pronto per maggio 2022 e collaborano alla realizzazione anche Legambiente, Re Soil Foundation, Pnat e il professor Stefano Mancuso dell’Università di Firenze, neurobiologo vegetale e volto noto come divulgatore in tv. “Sarebbe bellissimo – dice Mancuso – farla diventare una vera e propria oasi della natura dove spieghiamo quale soluzione possono essere le piante e gli alberi per il nostro futuro e, allo stesso tempo, agire direttamente sulla rimozione dell’anidride carbonica che è il problema fondamentale a cui tutti dovrebbero porre la giusta attenzione”. L’obiettivo è “ritrasformare quest’area mettendo a dimora quanti più alberi possibili ma preservare alcune aree che potranno diventare dei luoghi per la crescita di piante acquatiche, un po’ l’equivalente di ciò che un tempo erano gli orti botanici. Un luogo bello, dove le persone verranno e apprenderanno le virtù delle piante”.
La prima fase consiste nel piano di bonifica dell’area, sotto il controllo di Legambiente e Unicoop, per poter riportare sul terreno un normale ciclo di fertilizzazione e assorbimento idrico: in questo modo si pianteranno 800 alberi a fusto alto e lungo, 2200 piante e talee forestali. Tra i rifiuti solidi maggiormente presenti sul posto si trovano cemento, asfalto e calcestruzzo la cui rimozione sarà fondamentale per l’inizio dei lavori.
Il progetto prevede la messa a dimora di alberi e arbusti secondo tre modalità di intervento, spiega una nota di Unicoop: con alberi di circonferenza dai 14 ai 18 cm, con circa 3000 piantine forestali in fitocella e con la messa a dimora di talee legnose. “Il percorso naturalistico – si legge – si snoda lungo tutta la lunghezza dell’area e raccorda una serie di elementi tra cui una torre di osservazione, il recupero delle vasche esistenti nelle quali saranno inserite piante acquatiche, un anfiteatro naturale, il loop tra le fronde un circuito ad anello con vari tipi di vegetazione un deck di sosta e un’aula didattica”. Dunque le persone potranno visitare il bosco seguendo un percorso creato appositamente nel rispetto di un impatto minimo per il suolo.
A beneficiare della presenza delle piante sarà la qualità dell’aria che andrà a migliorare sempre di più nel tempo: se tra 10 anni saranno stati assorbiti 170 tonnellate di CO2, tra 20 anni saranno 600 tonnellate, tra 30 1400 e così via, insieme alla diminuzione di altre sostanze come azoto e polveri fini. “La questione dell’anidride carbonica – aggiunge il professor Mancuso – è fondamentale per il nostro futuro e al momento, secondo me, non è stata compresa esattamente perché quando noi parliamo di transizione ecologica, tutte le azioni che sono previste hanno come obiettivo quello di ridurre la nostra emissione di CO2 e questo è giusto ma non basta. A noi non basta ridurla, noi dobbiamo far sì che la CO2 nell’atmosfera diventi di meno e per far questo c’è una sola e unica soluzione: piantare alberi“. Inizialmente, Unicoop Firenze aveva acquistato l’area per costruirci un nuovo supermercato ma la riqualificazione di quello spazio e la voglia di condividerlo anche con la cittadinanza hanno dato il via a questa idea. La politica locale si dimostra entusiasta del programma e lo stesso sindaco di Montopoli Valdarno, Giovanni Capecchi ha appoggiato espressamente il piano: “Un progetto importantissimo a livello globale, come punto di partenza per contribuire alla situazione climatica generale, e a livello locale per un territorio che trova la sua ricchezza nel suo aspetto, nella sua cultura, nei prodotti tipici e nelle tradizioni e che con un’operazione di questo tipo vede aumentare la sua attrattiva turistica”.