Il padre dell’ex presidente del consiglio e quello che è stato tra i suoi principali fedelissimi. Tiziano Renzi e Luca Lotti saranno processati insieme per la vicenda Consip. Il filone del procedimento che vede imputati il padre dell’ex segretario del Pd , l’imprenditore Alfredo Romeo e l’ex parlamentare Italo Bocchino, è stato infatti riunito al processo principale, quello all’ex sottosegretario renziano e l’ex generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia. A deciderlo il giudice del processo a Renzi senior, durante la prima udienza durata soltanto pochi minuti. Il procedimento è stato aggiornato al prossimo 16 dicembre. Il padre dell’ex presidente del consiglio è accusato traffico di influenze illecite. Lotti e Saltalamacchia, invece, sono accusati di rivelazione del segreto d’ufficio.

A chiedere nuove indagini tra gli altri per Tiziano Renzi e l’iscrizione nel registro degli indagati di Denis Verdini era stato il gip Gaspare Sturzo. Con l’abbreviato Verdini è stato condannato a un anno per turbativa d’asta. Proprio oggi è stata archiviata a Perugia l’inchiesta che vedeva indagato Sturzo dopo le dichiarazioni messe a verbale dallo stesso ex fondatore di Ala. Nelle sue dichiarazioni Verdini faceva riferimento alle elezioni siciliane nel 2012 e a presunte interlocuzioni che ci sarebbero state nella formazione delle liste e nella possibile individuazione di un candidato unitario, tra i quali sarebbe stato vagliato anche il nome di Gaspare Sturzo, sui cui avrebbe espresso la propria contrarietà. Dopo gli accertamenti svolti dalla procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, i pm hanno chiesto lo scorso luglio l’archiviazione non ritenendo sussistente l’ipotesi dell’abuso d’ufficio. Richiesta poi accolta a settembre dal gip che ha ritenuto infondata la notizia di reato. Dunque non ci fu nessun abuso da parte di Sturzo per non essersi astenuto nelle vicende che riguardano proprio Verdini, nel frattempo condannato nell’ambito dell’inchiesta Consip, dopo aver optato per il rito abbreviato, a un anno per turbativa d’asta e assolto, invece, dall’accusa di concussione. Sturzo, dal canto suo, che ha ribadito tramite i suoi legali di non aver mai conosciuto l’ex senatore, lo scorso marzo ha presentato una denuncia-querela per calunnia nei confronti di Verdini depositando indagini difensive in cui si documenta come la lista che guidava nel 2012 nasceva da principi lontani dagli schemi dei partiti tradizionali e di conseguenza del tutto incompatibile con essi.

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