“C’è un bisogno urgente per opzioni di cure salvavita. L’efficacia mostrata nei recenti studi clinici dal Paxlovid mette in evidenza il ruolo essenziale che le terapie orali antivirali possono avere nella battaglia contro il Covid”. Parola dell’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla. La casa farmaceutica ha chiesto alle autorità americane l’autorizzazione per l’uso di emergenza della sua pillola antivirale per il Covid. La richiesta è stata presentata alla Food and Drug Administration.
Intanto seguendo la strada già intrapresa da Merck, il colosso farmaceutico ha siglato un accordo di licenza con la Medicines Patent Pool sostenuta dall’Onu per ampliare l’accesso alla sua pillola antivirale nei paesi in via di sviluppo. I produttori di farmaci generici potranno infatti produrre il farmaco in anticipo rispetto al via libera delle autorità per velocizzare le forniture ai paesi a reddito medio e basso. L’accordo è il primo con cui la società apre alla condivisione della tecnologia su un prodotto anti Covid.
“Pfizer resta impegnata ad aiutare a mettere fine a questa pandemia per tutti. Riteniamo che le cure orali antivirali abbiano un ruolo centrale nel ridurre la severità delle infezioni del Covid” afferma Bourla. “La licenza è importante perché la pillola, se autorizzata o approvata, è particolarmente adatta ai paesi a reddito medio e basso e può giocare un ruolo centrale nel salvare vite umane e contribuire agli sforzi globali per combattere la pandemia”, aggiunge Charles Gore, il numero uno di Medicines Patent Pool. In base all’accordo, Medicines Patent Pool lavorerà per la produzione della pillola da usare in 95 paesi, inclusa l’Africa sub-sahariana.
Nelle scorse settimane Pfizer ha reso noto che la sua pillola, chiamata Paxlovid, è sicura e riduce dell’89% il rischio di ricovero e morte nelle persone ad alto rischio se presa nell’arco di tre giorni dalla diagnosi. La pillola, se assunta insieme all’antivirale ritonavir, è altamente efficace se presa nei giorni successivi alla diagnosi.