Terremoto nel mondo del calcio femminile internazionale. A far parlare è il caso sollevato dalla Giordania nei confronti dell’Iran. I fatti. L’ex vicepresidente della Fifa, il principe Ali Bin Al Hussein di Giordania, ha reso nota la lettera di reclamo formale presentata dalla Jordan Football Association in data 5 novembre, invitando la Confederazione calcistica asiatica a indagare sul giocatore in questione. “Considerando le prove presentate dalla Jfa e data l’importanza di questa competizione, chiediamo all’Afc di avviare un’indagine trasparente e chiara da parte di un gruppo di esperti medici indipendenti per indagare sull’idoneità del giocatore in questione”, si legge nella lettera.
Per “idoneità del giocatore” si intende, di fatto, una verifica sul sesso di Zohreh Koudaei, portiere dell’Iran che ha sconfitto la Giordania ai rigori, assicurando la qualificazione della sua nazionale alla Coppa d’Asia femminile 2022. Il fatto è accaduto a settembre scorso ma è deflagrato come denuncia ufficiale in queste ore. Dall’Iran la reazione è arrivata in maniera immediata e con un replica molto dura. L’allenatrice iraniana Maryam Irandoost ha bollato quella denuncia non solo come un inutile polverone, ma anche come il tentativo di chi proprio “non riesce ad accettare la sconfitta” e il risultato del campo. A sostegno delle sue parole, il tecnico si è detto pronto, se necessario, a fornire tutta la documentazione necessaria richiesta dalla Federazione per confermare che Zohreh Koudaei è una donna. Lo riporta il Times of Israel.
No relevance to previous tweets but it’s a very serious issue if true. Please wake up @theafcdotcom pic.twitter.com/egk678CXCX
— Ali Al Hussein (@AliBinAlHussein) November 13, 2021
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