Politica

Quirinale, Micciché: “Berlusconi al Colle con i voti di Iv, me l’ha detto Renzi”. L’ex premier smentisce. Ma il presidente dell’Ars conferma

L'esponente di Fi protagonista della cena con Renzi all'enoteca Pinchiorri durante la quale è stato stretto il patto per le comunali del prossimo anno, rivela anche che Dell'Utri e Renzi si sarebbero visti a Roma, pochi giorni prima il vertice di Arcore. Circostanza smentita dall'ex braccio destro di Berlusconi condannato per concorso esterno, che lunedì ha però confermato di averci almeno parlato al telefono

Dopo la nascita del gruppo consiliare Forza Italia-Sicilia Futura-Italia Viva all’Assemblea regionale siciliana, l’asse tra forzisti e renziani anche per il Colleconfermato lunedì da Marcello Dell’Utri – viene ufficializzato da Gianfranco Miccichè. Il parlamentare di Forza Italia e presidente dell’Ars è stato protagonista della cena di ottobre con Matteo Renzi all’enoteca Pinchiorri durante la quale è stato stretto il patto per le comunali del prossimo anno. Ma non solo. Ora il plenipotenziario azzurro in Sicilia fa sapere via Repubblica che il senatore di Rignano gli ha detto “che se a Berlusconi (per il Quirinale, ndr) dovessero mancare solo quelli, i voti di Italia Viva sarebbero garantiti”.

“Miccichè dice che lui sa che vota Italia Viva… Mi scappa da ridere. I nomi buoni sono quelli che scappano fuori alla fine. Con Mattarella nessuno lo diceva. Io non ho mai avuto un nome secco. Penso che serva un percorso e serve anche oggi”, ha ridimensionato, anzi smentito, tutto Renzi a L’Aria che Tira su La7 sottolineando che “chi parla prima è chi non conta nulla”. Ma il presidente dell’Ars ha a sua volta controrisposto: “Certo che confermo che Renzi avrebbe detto sì alla mia richiesta di votare per Silvio Berlusconi presidente della Repubblica. D’altro canto, chiunque incontro facendo la stessa richiesta, sta dicendo di sì”.

Renzi, nonostante tutto quello che sta emergendo dalle carta dell’inchiesta Open e le voci su possibili defezioni di una decina di senatori, coltiva ancora l’ambizione di condizionare la scelta del prossimo inquilino del Quirinale. Miccichè, si legge sul quotidiano romano, “riferisce la stessa operazione di cui si è fatto portavoce un altro pioniere forzista ben più noto, quel Marcello Dell’Utri che ha ricominciato a frequentare casa Berlusconi dopo la condanna per mafia e oltre cinque anni di detenzione”. Dell’Utri ieri aveva confermato di essere stato ad Arcore lunedì scorso alla riunione fra dirigenti e coordinatori regionali. Renzi non c’era, ha detto. Ma all’ex Cavaliere, riferisce a Repubblica uno dei presenti, l’ex presidente di Publitalia condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa ha riferito: “Stai tranquillo, ho parlato con Renzi: da quelle parti ti vota anche la segretaria“. E ancora: Renzi “mi ha detto di fidarci di lui che ha fatto cadere Conte e io mi fido“.

Un altro tassello: secondo Miccichè “Dell’Utri e Renzi si sarebbero visti a Roma, pochi giorni prima il vertice di Arcore”, circostanza smentita da Dell’Utri che lunedì ha però confermato di avere almeno parlato al telefono con l’ex segretario Pd. Al forzista siciliano lo stesso Dell’Utri avrebbe parlato dell’incontro: “Non so se sia stato un incontro casuale, ma c’è stato”. “Casuale o meno”, il colloquio faccia a faccia “sarebbe durato un’ora”. Intanto Berlusconi non parla delle proprie ambizioni presidenziali continua a ribadire che Mario Draghi non deve trasferirsi sul Colle perché c’è bisogno di lui a Palazzo Chigi “fino al 2023 e anche dopo”.

Italia viva ancora una volta smentisce “indiscrezioni su presunti sostegni di Italia Viva a questa o quella candidatura per il Quirinale” sostenendo che “chi evoca il nome di Renzi lo fa per una questione di propria visibilità”. Di sicuro c’è che al leader di Iv farebbe comodo il sostegno del centrodestra in vista della decisione della giunta per le immunità sulla sua richiesta riguardo all’utilizzo delle intercettazioni dell’inchiesta Open.