La super-testimone dell’omicidio di Nada Cella che la procura di Genova sta cercando di identificare, non era sola quando ha visto una donna, identificata in Annalucia Cecere, ex insegnante oggi indagata per omicidio volontario, uscire sporca di sangue dal portone di via Marsala, dove si trovava lo studio del commercialista dove è stata trovata morta la segretaria. “Io non faccio il nome, ma eravamo in diverse, io non so perché le altre non parlano”, si sente dire nella nuova intercettazione audio diffusa, risalente all’agosto del 1996, pochi mesi dopo l’omicidio. “Ma pensi un po’ che a me il sospetto è venuto al pomeriggio, quando l’ho saputo. E ho detto ‘Madonna, ma dici che questa mattina ‘quella’ è andata a fare una cosa così?’. Poi abbiamo parlato con qualche ragazza tra noi ha detto sì, che ha l’ardire, quando dice ‘ti spacco la testa in due'”. Nello stralcio precedente, appunto, la stessa voce anonima, raccontava di aver visto una donna uscire dal portone dell’omicidio il giorno del delitto pochi istanti dopo l’accaduto nascondendo qualcosa nel suo scooter e risultando sporca di sangue.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione