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Lockdown in Austria, “Qui i vicini ti spiano dalla finestre. Se sospettano che tu non sia vaccinato e ti vedono uscire chiamano subito la polizia”: il racconto della giornalista

È il clima raccontato da un giornalista, Michael Ziesmann, che vive in Svizzera, dove lavora. La sua famiglia, la moglie e due bambini, abitano invece appena al di là del confine. In Austria, appunto. Michael è vaccinato, la famiglia no

di Simona Griggio

“Qui i vicini ti spiano dalla finestre. Se sospettano che tu non sia vaccinato e ti vedono uscire di casa chiamano subito la polizia”. Questa è una storia che arriva dall’Austria del nuovo lockdown. Una blindatura durissima di un intero Paese, rivolta però solo a chi non ha effettuato il vaccino e non ha il green pass. La polizia è ovunque, i controlli severissimi e chi non collabora o si permette di questionare rischia di essere arrestato su due piedi. Chi è privo del certificato verde può uscire di casa per andare al lavoro o comprare qualcosa al supermercato, ma solo quello che riguarda la stretta sopravvivenza: il cibo, le medicine. Vietato ogni altro prodotto. Poco importa se sei un bambino: le regole valgono per chi ha più di 12 anni. A quell’età ti resta la scuola e basta, non puoi nemmeno vedere gli amici al pomeriggio per studiare o giocare. È il clima raccontato da un giornalista, Michael Ziesmann, che vive in Svizzera, dove lavora. La sua famiglia, la moglie e due bambini, abitano invece appena al di là del confine. In Austria, appunto. Michael è vaccinato, la famiglia no: “Stanno aspettando i nuovi vaccini che non siano a mRNA”, spiega. Così il viaggio quasi quotidiano del giornalista di qua e di là del confine si è trasformato nello spostamento tra due realtà che convivono ma sembrano due mondi distanti anni luce.

Il livello si contagio è simile, ma i governi hanno scelto strategie di prevenzione completamente diverse. L’Austria ha scelto la linea super severa e durerà almeno dieci giorni: poi si farà il punto della situazione. Nel frattempo il clima si avvicina a quello di uno stato di polizia. “Gli agenti sono dappertutto. Compiono il “Planquadrat”, circondano un’area e controllano tutte le persone presenti per vedere se hanno il green pass”. La famiglia di Michael quasi non mette più piede fuori casa. Lui può muoversi abbastanza facilmente, mostrando al confine il certificato. La moglie e i figli no. Con loro, sono circa tre milioni che da ieri sera sono quasi reclusi tra le mura domestiche. Il ministro dell’Interno Karl Nehammer è stato chiarissimo con i suoi concittadini: “L’impiego della polizia sarà senza precedenti, tutti devono sapere che possono essere controllati in ogni momento, non importa dove e quando”.

In questo clima anche le città vivono in un’atmosfera che sembra irreale. Anche chi è vaccinato ha intuito che la situazione è grave e quindi, a sua volta, limita spontaneamente gli spostamenti. A Vienna i locali sono semivuoti. Il clima sociale è diventato pesantissimo. “Ieri ero a Innsbruck – racconta ancora il giornalista – e tutti si guardavano in cagnesco, chiedendo l’uno all’altro: sei vaccinato?”. Succede anche tra vicini di casa: “Spiano dalle finestre le abitazioni di chi sanno non essere vaccinato e se qualcuno esce di casa chiamano subito la polizia”.

Nella zona vicino al confine con la Svizzera le scuole sono ancora aperte. Ma non è così in tutto il territorio: nel Nord e a Salisburgo sono state chiuse perché l’incidenza del contagio è salita a quota 2 mila casi ogni 100 mila abitanti. Ziesmann coglie anche il deterioramento degli equilibri sociali: “Gli adolescenti soffrono, chiusi tra quattro mura. E tra gli adulti la frattura è sempre più evidente. Si sta creando un clima di diffidenza e di odio reciproco e per quello non c’è alcun vaccino”. Nessuno nega la gravità della situazione e la necessità di combattere il Covid. Molti pensano però che una vita di quasi reclusione per chi non è vaccinato ma non sta male sia un eccesso autoritario. Anche qui ci sono state molte manifestazioni nelle strade e nelle piazze, nella capitale, Virnna, lo scorso 14 novembre. C’erano i no vax, ma anche chi contesta misure troppo dure per chi non ha il certificato verde.

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