Bloccò un intero treno perché, priva di green pass, si rifiutò di scendere: oggi il Tar ha rigettato il ricorso di una donna, legato alla conseguente multa ricevuta, che risulta anche denunciata per interruzione di pubblico servizio. L’episodio è avvenuto sul treno Italo 8160, partito da Reggio Calabria con destinazione Milano il primo settembre scorso. All’arrivo del controllore, la donna non ha potuto mostrare il proprio green pass, necessario per accedere alle carrozze dei treni ad alta velocità, e si è vista così comminare una multa con l’obbligo di scendere dal mezzo.
Proprio la richiesta di abbandonare il proprio posto ha trovato l’opposizione della signora che ai responsabili del convoglio aveva presentato la foto del referto di un tampone antigenico rapido che aveva comprato in farmacia e fatto a casa il giorno prima, ma totalmente inutile secondo i regolamenti. Così il battibecco col personale che ne è seguito ha provocato il blocco alla circolazione sulla tratta. Un comportamento che, oltre alla multa, le è costato una denuncia che, in caso di condanna, può costarle fino a un anno di carcere.
Nei giorni successivi la donna con i suoi legali ha presentato un ricorso al Tar, ma il Tribunale amministrativo ha spiegato che la sanzione va contestata di fronte al giudice ordinario e che la “compatibilità costituzionale” non può essere portata di fronte al Tar “in sede cautelare”.