Si scalda la partita su Oto Melara, società del gruppo Leonardo (e quindi al 30% del ministero del Tesoro) specializzata nella produzione di cannoni navali. Insieme a Wass di Livorno che costruisce siluri e sonar, la Oto Melara costituisce la divisione “Sistemi difesa” di Leonardo che sarebbe intenzionata a venderla. Due per ora le offerte, una di Fincantieri, società della cantieristica a controllo pubblico, un altra del gruppo franco tedesco Knds. Il mantenimento della proprietà italiana è naturalmente un valore aggiunto, il problema è che gli stranieri offrono circa 200 milioni in più valutando il gruppo 650 milioni di euro. “C’è attenzione da parte di tutto il governo sulle scelte da compiere” per u una divisione “che produce prodotti di assoluta eccellenza. Siamo impegnati sul dossier e ci stiamo confrontando con Leonardo e con altre realtà industriali italiane potenzialmente interessate. L’obiettivo è lavorare al mantenimento di un presidio nazionale a aperto alla cooperazione industriale europea”, ha affermato ieri il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
Il dossier Oto Melara sarebbe stato oggetto di discussioni che nei giorni scorsi si sono svolte direttamente tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente francese Emmanuel Macron. Verosimile che se ne parlerà anche in occasione della firma degli “Accordi del Quirinale” che potrebbe essere apposta già la prossima settimana. Negli accordi vengono definite le linee di cooperazione strategica tra i due paesi. Una dopo l’altra più o meno tutte le forze politiche si stanno esprimendo a favore del mantenimento della proprietà italiana. “Apprendiamo con preoccupazione la notizia che Leonardo avrebbe messo in vendita le attività e gli stabilimenti di Oto Melara e Wass con l’alto rischio che finiscano a un gruppo franco-tedesco. E’ una prospettiva che osteggiamo perché contrari all’ipotesi che il nostro Paese svenda all’estero aziende strategiche che, invece, devono rimanere pubbliche e sotto il controllo dello Stato” hanno dichiarato in una nota congiunta le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Difesa e Attività Produttive.
Economia & Lobby
Oto Melara in vendita, la franco tedesca Knds offre 200 milioni in più di Fincantieri. Il ministro Guerini: “Mantenere italianità”
La società specializzata nella produzione di cannoni navali fa parte del gruppo Leonardo che ha però intenzione di vendere. Da un lato c'è il mantenimento del controllo italiano di un'azienda strategica, dall'altro considerazioni economiche e, forse, un più ampio disegno di sviluppo della collaborazione tra Roma e Parigi
Si scalda la partita su Oto Melara, società del gruppo Leonardo (e quindi al 30% del ministero del Tesoro) specializzata nella produzione di cannoni navali. Insieme a Wass di Livorno che costruisce siluri e sonar, la Oto Melara costituisce la divisione “Sistemi difesa” di Leonardo che sarebbe intenzionata a venderla. Due per ora le offerte, una di Fincantieri, società della cantieristica a controllo pubblico, un altra del gruppo franco tedesco Knds. Il mantenimento della proprietà italiana è naturalmente un valore aggiunto, il problema è che gli stranieri offrono circa 200 milioni in più valutando il gruppo 650 milioni di euro. “C’è attenzione da parte di tutto il governo sulle scelte da compiere” per u una divisione “che produce prodotti di assoluta eccellenza. Siamo impegnati sul dossier e ci stiamo confrontando con Leonardo e con altre realtà industriali italiane potenzialmente interessate. L’obiettivo è lavorare al mantenimento di un presidio nazionale a aperto alla cooperazione industriale europea”, ha affermato ieri il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
Il dossier Oto Melara sarebbe stato oggetto di discussioni che nei giorni scorsi si sono svolte direttamente tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente francese Emmanuel Macron. Verosimile che se ne parlerà anche in occasione della firma degli “Accordi del Quirinale” che potrebbe essere apposta già la prossima settimana. Negli accordi vengono definite le linee di cooperazione strategica tra i due paesi. Una dopo l’altra più o meno tutte le forze politiche si stanno esprimendo a favore del mantenimento della proprietà italiana. “Apprendiamo con preoccupazione la notizia che Leonardo avrebbe messo in vendita le attività e gli stabilimenti di Oto Melara e Wass con l’alto rischio che finiscano a un gruppo franco-tedesco. E’ una prospettiva che osteggiamo perché contrari all’ipotesi che il nostro Paese svenda all’estero aziende strategiche che, invece, devono rimanere pubbliche e sotto il controllo dello Stato” hanno dichiarato in una nota congiunta le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Difesa e Attività Produttive.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".