Tre inquadrature. Una degli occhi di Alec Baldwin, una di una macchia di sangue sulla spalla e una della mano “che raggiungeva la fondina per prendere la pistola. Non c’era una scena in cui Baldwin o qualsiasi altra persona avrebbe dovuto sparare“. Questo quanto dichiarato dall’avvocato Gloria Allred, che rappresenta la sceneggiatrice del film Rust, Mamie Mitchell. Quando Baldwin sparò colpendo a morte la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, fu proprio Mitchell a chiamare la polizia e sempre lei ha portato in giudizio l’attore. L’avvocato sostiene che al momento dello sparo, Baldwin stesse “giocando alla roulette russa”. Intanto proseguono le indagini su quanto accaduto lo scorso 21 ottobre e nessuna accusa è stata intentata. L’attore – ha aggiunto la Allred- ha scelto di giocare alla ‘roulette russa’ quando ha sparato con una pistola senza controllarla o senza che l’addetto alla sicurezza lo facesse in sua presenza. La possibilità di lesioni o di morte erano una conseguenza probabile”. E la Mitchell ha raccontato alla stampa l’incubo vissuto che non dimentica: “Rivivo la sparatoria e il rumore dell’esplosione della pistola più e più volte”. La sceneggiatrice chiederà a Baldwin il pagamento dei danni per le conseguenze subite sul piano emotivo subite dopo aver assistito allo sparo da poco più di un metro di distanza.