La vaccinazione agli under 12 è tema di dibattitto da mesi. Adesso a pochi giorni dal responso dell’Agenzia europea europea del farmaco e quando alcuni paesi – come Stati Uniti, Israele e Cuba – hanno già iniziato l’immunizzazione dei più piccoli, il gruppo tecnico scientifico Covid-19 dello Spallanzani di Roma, centro di ricerca e cura per le malattie infettive, chiede prudenza e un maggior numero di dati sui danni che l’infezione da Sars Cov 2 può provocare nei piccoli. “La valutazione di programmi generalizzati di vaccinazione nella popolazione pediatrica sana al di sotto dei 12 anni deve tener conto di molteplici fattori, in termini di benefici e rischi, sia di carattere individuale (rischio di malattia-rischio di reazione avversa) che di popolazione (contributo al controllo della circolazione dell’infezione, copertura vaccinale e protezione di soggetti più fragili). È chiara la necessità di avere maggiori dati soprattutto sulle eventuali conseguenze a lungo termine dell’infezione da Sars-Cov-1 in questa popolazione”. La posizione è pubblicata in un comunicato su Facebook dopo una riunione tecnica per fare il punto sulla situazione epidemiologica e sulle iniziative di controllo dell’epidemia. Il gruppo è coordinato dalla Direzione generale e vede la partecipazione della Direzione scientifica, della Direzione sanitaria e dei direttori di dipartimento e di unità operative. Alla riunione di oggi hanno partecipato Francesco Vaia, Andrea Antinori, Enrico Girardi, Fabrizio Palmieri, Gianpiero D’Offizi, Fabrizio Taglietti. Luisa Marchioni, Emanuele Nicastri, Delia Goletti, Francesco Vairo, Vincenzo Puro.

“Sulla popolazione pediatrica abbiamo assistito ad un effetto di ‘protezione di popolazione’ per questa fascia di età attribuibile all’impatto della vaccinazione nella popolazione adulta – ricorda il Gruppo di esperti – In altri termini la vaccinazione della popolazione adulta, in particolare negli operatori scolastici, può aver contributo a ridurre il rischio di contagio in età scolare. Inoltre, nella popolazione in questa fascia d’età, il rischio di infezione sembra legato più ai contagi familiari che a quelli in ambito scolastico. L’effetto di ‘protezione di popolazione’ su bambini va mantenuto anche sostenendo i livelli di immunità negli adulti con la terza dose di vaccino. Va comunque evidenziato che l’incidenza nei casi pediatrici rimane estremamente bassa, mentre non sono disponibili dati sul ‘long Covid ’in questa popolazione”. “No a ‘vaxismo e antivaxismo’. Torniamo allo spirito della foto al G20: equilibrio e moderazione, ottimismo razionale, gradualità. La via italiana per superare la pandemia” dice Vaia.

Per gli esperi dello Spallanzani “sarebbe auspicabile l’estensione dell’obbligo vaccinale che includa le tre dosi ad altre categorie a particolare rischio o a stretto contatto con il pubblico e l’allestimento e l’impiego di vaccini specificamente disegnati per le varianti virali predominanti per garantire una copertura ancora maggiore. Allo stato attuale delle conoscenze appare ipotizzabile che in seguito si possa passare ad una rivaccinazione annuale per garantire una adeguata copertura della popolazione. Andrebbe infine studiata – concludono – una strategia di profilassi sui soggetti fragili e immunodepressi che non rispondono alla vaccinazione che potrebbe includere l’impiego degli anticorpi monoclonali, di recente approvati da Ema anche come strumento di profilassi”.

Intanto il 29 novembre l’Ema deciderà sull’autorizzazione al vaccino Pfizer-BioNTech per i bambini dai 5 agli 11 anni. E a stretto giro, ha reso noto il presidente dell’Aifa Giorgio Palù, l’Agenzia italiana del farmaco si adeguerà. Intanto il ministero della Salute e le società scientifiche di pediatria hanno già avuto diversi incontri sulle strategie di comunicazione per informare le famiglie della necessità di tutelare i bambini e affrontare preoccupazioni e resistenze dei genitori. E sono stati proprio i pediatri nei gironi scorsi a lanciare l’allarme sulla base degli ultimi dati dell’Istituto superiore di Sanità: tra i 5 e gli 11 anni si sta registrando infatti un aumento dell’incidenza di casi più elevato rispetto a tutte le altre classi di età. In crescita anche i ricoveri in ospedale e in terapia intensiva. In poco più di due mesi (dal 25 agosto al 9 novembre) nei bambini tra i 6 e i 10 anni c’è stato un incremento pari a 24.398 casi. A questi numeri vanno aggiunti i 239 casi di MIS-C (sindrome infiammatoria multi-sistemica del bambino) censiti dal Gruppo di Studio Reumatologia della Sip, una complicanza da Covid-19 che ha interessato anche bambini senza pregresse patologie, ed i case report di long Covid nella fascia pediatrica.

La Società italiana di pediatria dal canto suo ha prodotto un manifesto (pubblicato sul suo sito), inviato agli 11mila pediatri associati che lo affiggeranno negli ambulatori, con otto domande cruciali per spiegare l’importanza della vaccinazione. Una strategia, questa, già messa in pratica in Israele dove il Pandemic Response Team (PRT) ha anche tenuto una discussione pubblica il 4 novembre scorso, con una sessione di domande e risposte per affrontare i timori delle famiglie ed esprimere ulteriori opinioni sul vaccino anti Covid per i piccoli. “Non si tratta soltanto di un problema di sanità pubblica, i bambini non si devono vaccinare perché portano il virus in casa, ma prima di tutto per proteggerli dalla malattia. Nella fascia 12-19 anni c’è stato un aumento di casi ma scarsamente significativo rispetto a quello della fascia 5-11 anni e questo perché dai 12 anni la copertura vaccinale è soddisfacente”, dice Annamaria Staiano, presidente della Sip, “quello che noi pediatri dobbiamo spiegare ai genitori è che il vaccino è l’unica arma che abbiamo contro il Covid, i bambini vanno protetti perché anche loro rischiano. È questo il messaggio che deve passare”. Nel mentre negli Stati Uniti, le somministrazioni per questa fascia d’età sono già partire il 3 novembre arrivando nella prima settimana a un milione di inoculazioni. Israele ha dato il via libera tre giorni fa e comincerà a vaccinare nei prossimi giorni.

Foto di archivio

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