La multinazionale in un comunicato: "I giubbotti, i remi o le protezioni termiche sono ancora in vendita a Calais e Grande-Synthe, ma ci impegniamo a non mettere mai a rischio i nostri clienti nell'uso dei nostri prodotti, in qualunque circostanza". Venerdì scorso tre migranti sono risultati dispersi dopo aver tentato la traversata in canoa, mentre il giorno prima due canoe sono state trovate alla deriva davanti alla costa
Il gruppo francese Decathlon non offrirà più le canoe nei suoi punti vendita di Calais e Grande-Synthe, nel nord del paese. La notizia è stata riportata per prima da La Voix du Nord, poi è stata confermata a Le Parisien e riportata dal Guardian. Le canoe rimangono acquistabili online e in altri negozi, come la Decathlon di Saint Martin Boulogne, a 34 chilometri di distanza. La multinazionale dello sport ha rilasciato un comunicato in cui si precisa che nei due negozi è stata interrotta la vendita a causa del “contesto attuale”, e solamente perché se venissero usate per lasciare la Francia verso il Regno Unito, “la vita delle persone sarebbe in pericolo”. “Ci impegniamo a non mettere mai a rischio i nostri clienti nell’uso dei nostri prodotti, in qualunque circostanza”, tanto che “i prodotti che migliorano la sicurezza in mare come giubbotti, remi o protezioni termiche saranno ancora disponibili per la vendita a Calais e Grande-Synthe”.
Secondo il ministero dell’Interno britannico, giovedì 11 novembre si è toccato il picco degli sbarchi clandestini con un record di 1.185 mila persone arrivate nel sud dell’Inghilterra a bordo di piccole imbarcazioni, rispetto alle 853 del record precedente segnato all’inizio del mese. Solo nella mattinata di martedì 16 novembre, centinaia di migranti hanno attraversato lo stretto che divide Francia e Inghilterra e circa una sessantina sono poi sbarcati a Dungennes, a 28 chilometri da Folkestone. Venerdì scorso tre migranti sono risultati dispersi dopo aver tentato la traversata in canoa, mentre il giorno prima due canoe sono state trovate alla deriva davanti alla costa di Calais e due migranti sono stati soccorsi in mare.
Martedì è anche finito lo sciopero della fame iniziato lo scorso 11 ottobre da Anaïs Vogel e Ludovic Holbein, i due operatori umanitari francesi in sostegno ai migranti di Calais e contro le forze di polizia che avevano smantellato il loro accampamento. “Non siamo più nella capacità di lottare”, hanno detto ai media.