La nuova ondata della pandemia che sta investendo il continente europeo ha provocato il collasso dei sistemi sanitari in nazioni come Bulgaria e Romania ed il ritorno delle restrizioni in Stati come Austria e Paesi Bassi. Buona parte d’Europa è in difficoltà, ma alcuni stanno resistendo meglio di altri. Tra questi spicca la Spagna che, con un’incidenza pari a 62 casi ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni, è agli ultimi posti per prevalenza del virus. I tassi di occupazione dei reparti ordinari e delle terapia intensive sono intorno al 5 per cento in quasi tutte le Comunità Autonome, il numero di decessi giornalieri è relativamente contenuto. Il leggero peggioramento delle ultime settimane non è paragonabile a quello del resto d’Europa.
Il Digital Covid Certificate (declinato in Italia nel green pass) è praticamente sconosciuto in Spagna e viene usato unicamente per viaggiare all’estero, nelle discoteche e grandi eventi in Catalogna, nelle Baleari ed in Galizia. Questa misura, adottata da altri governi in Europa, non è mai decollata nella Penisola Iberica per un motivo molto semplice: la contrarietà manifestata dalle corti regionali chiamate ad esprimersi nei suoi confronti. Diverse regioni “intraprendenti” come Andalusia, Cantabria, Galizia ed Isole Canarie hanno dovuto fare marcia indietro e ritornare sui propri passi. L’assenza del certificato verde è però compensata da un altro elemento. La copertura vaccinale ha superato l’80 per cento della popolazione e toccato picchi del 99 per cento tra gli over 70. La mancanza di un’esitazione vaccinale diffusa ( e di movimenti No Vax su larga scala) unita ad un programma di inoculazione ben strutturato ha portato i suoi frutti. Anche i più giovani, seppur in misura minore, sono stati immunizzati e ciò ha contribuito a bloccare parte dei focolai nei luoghi di aggregazione. Il clima mite ha favorito gli incontri all’aperto e non al chiuso remando, almeno temporaneamente, contro il virus e l’uso delle mascherine nei luoghi pubblici non è stato mai abbandonato.
La forza del sistema sanitario spagnolo è stata la chiave per il successo della campagna vaccinale e la fiducia nutrita dalla popolazione verso le istituzioni mediche ha creato ulteriori effetti positivi come confermato da Josep Lobera, professore di Sociologia all’Università Autonoma di Madrid. Gli spagnoli hanno, tradizionalmente, una forte fiducia nei vaccini e questo atteggiamento ha portato benefici anche ai preparati contro il Covid-19. Il dato è stato evidenziato da uno studio realizzato dall’Imperial College di Londra secondo cui ben il 79 per cento delle persone ha un’opinione positiva del vaccino. Il fatto che il 55 per cento dei cittadini tra i 25 ed i 29 anni viva in famiglia ha rinforzato la solidarietà sociale e ha spinto molti giovani a vaccinarsi mentre l’atteggiamento proattivo del governo ha contrastato sul nascere i complottismi che altrove hanno avuto successo.
La ripartenza della pandemia in Europa con l’arrivo del freddo ha spinto gli esperti a porsi alcune domande sul futuro dell’emergenza sanitaria. Per Margarita del Val, virologa e membro del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Csic) la cui intervista per Canal Sur è stata riportata da El Economista, “tutte le persone si infetteranno, prima o poi, con il Covid-19″ e non necessariamente si tratta di una cattiva notizia. Nel caso dei vaccinati sarà un’infezione asintomatica o lieve che porterà “a un rinforzo dell’immunità” e a un “rinfresco della memoria immunitaria”. Lo scenario è favorevole e positivo per chi ha ricevuto il vaccino ma nonostante le prospettive siano buone “bisognerà continuare a seguire con cautela” quello che accadrà. Manuel Franco, epidemiologo e ricercatore presso l’Università di Alcala, ha avvisato che la sesta ondata potrebbe arrivare presto e, probabilmente, la Spagna vi è già immersa mentre César Carballo, medico di Pronto Soccorso, guarda con preoccupazione agli incontri natalizi e suggerisce di implementare il certificato Covid nei ristoranti, agli eventi sportivi ed in quelli notturni per evitare gravi conseguenze.