L’Austria ha già deciso il ritorno al lockdown per tutti i cittadini a partire da lunedì. Una scelta che presto potrebbe essere costretta a prendere anche la Germania, alla luce di una situazione pandemica che peggiora di giorno in giorno. “Siamo in una fase in cui non dovremmo escludere nulla“, ha detto chiaramente il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn. Mentre la Baviera, il Land che confina proprio con l’Austria, ha già deciso di imitare almeno in parte Vienna: nelle zone più colpite dal Covid scatta il lockdown per tre settimane, fino al prossimo 15 dicembre. “Serve un freno di emergenza duro”, ha spiegato il presidente bavarese Markus Soeder, annunciando che sarà “chiuso tutto” tranne “scuole e asili infantili che saranno esclusi”.

La misura è prevista per quei territori della Baviera dove l’indice di contagio settimanale supera i 1000 casi positivi su 100mila abitanti. Ed è accompagnata da un’altra stretta che invece riguarda tutto il Land: “i mercatini di Natale vengono disdetti tutti”, inoltre le discoteche e i bar devono chiudere di nuovo per le prossime tre settimane. Soeder ha spiegato inoltre che le regole 2G (ingresso consentito solo a vaccinati e guariti) e 2G plus (ingresso consentito solo a vaccinati e guariti che hanno anche effettuato un tampone con esito negativo) saranno validi in tutta la regione. Sarà anche prescritta la riduzione dei contatti per i non vaccinati. Queste ultime prescrizioni seguono la strategia delle tre soglie annunciata ieri (giovedì) dalla cancelliera Angela Merkel.

“La situazione è seria, è ancora più seria della settimana scorsa. La dinamica del contagio non è stata interrotta. In quattro settimane l’incidenza del virus si è quintuplicata” ha detto il ministro Spahn in conferenza stampa a Berlino con il presidente del Robert Koch Institut. Spahn ha citato le misure anticovid decise ieri che “andranno implementate e controllate“. Intanto proprio ieri la commissione tedesca specializzata sui vaccini Stiko ha aggiornato le indicazioni sul cosiddetto booster, consigliandola a tutti coloro che hanno più di 18 anni. Una indiscrezione trapelata dalla riunione del direttivo su diversi media tedeschi che ne hanno dato notizia. La dichiarazione ufficiale definitiva non è ancora pronta.

“Non possiamo assolutamente perdere tempo” ha detto il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, in un drammatico appello in conferenza stampa a Berlino con il ministro della Salute Jens Spahn. “Dobbiamo ridurre i contatti per rallentare la dinamica”, ha aggiunto. “Ogni giorno si contagiano 10mila persone nel nostro Paese. In un quarto dei distretti tedeschi l’incidenza è sopra 500, in 12 di questi sopra i 1.000”. Wieler non usa mezza misure: “Tutta la Germania è un unico grande focolaio. Siamo in un’emergenza nazionale. Bisogna tirare adesso il freno di emergenza“. Per Wieler l’imposizione del “2G” dove l’incidenza del tasso ospedaliero supera 3 pazienti ricoverati da Covid su 100 mila abitanti “non basta più” nella situazione attuale. I contatti vanno ridotti in modo massiccio. Intanto il Bundesrat, la Camera alta tedesca, ha approvato il nuovo pacchetto di restrizioni. Nonostante ci si aspettasse l’opposizione del blocco conservatore, che domina la Camera in cui sono rappresentati i 16 Lander, il pacchetto, già approvato ieri dal Bundestag, ha ricevuto il via libera.

Gli altri Paesi – L’epidemia in Russia ha ucciso 1.254 persone nelle ultime 24 ore, il più alto numero giornaliero dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Il centro di crisi anti-coronavirus informa che il totale dei morti è salito a 261.589. Secondo i dati del centro di crisi, in Russia il 2,83% dei pazienti con coronavirus sono morti. La situazione della Russia e di altri paesi dell’Europa è drammatica da settimane: in molti dei paesi la percentuale della popolazione vaccinata è troppa bassa. Intanto in Francia il numero di classi nelle scuole che sono state chiuse a causa dell’epidemia è risalito nettamente nell’ultima settimana ed ha toccato il record dall’inizio dell’anno scolastico a settembre: 4.048 classi chiuse, lo 0,8% delle classi nel paese ha annunciato il ministero dell’Educazione nazionale. Il precedente record era del 16 settembre, quando furono 3.300 le classi lasciate a casa.

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