C’è una “crescita netta” delle terze dosi di vaccino anti-Covid, anche se “nelle fasce di età over 80” la percentuale di persone che ha ricevuto il booster “non supera il 40%”. A dirlo è Silvio Brusaferro presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), nel suo intervento alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio Covid-19 della Cabina di regia. Brusaferro ha sottolineato “la necessità di fare la terza dose” soprattutto “per i più fragili” ma anche “per le altre categorie come i trapiantati” considerando che il fatto che sono state le categorie vaccinate in via prioritaria lo scorso anno. L’ipotesi di accorciare i tempi tra la seconda e la terza dose, ha sottolineato Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, sottolinea che “è un elemento da valutare con attenzione”. “Quelli che ad oggi non hanno raggiunto sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario sono soprattutto persone giovani. Accorciare questo intervallo non avrebbe effetti negativi e potrebbe dare qualche possibilità in più di accelerare la campagna vaccinale”, ha spiegato in conferenza stampa.

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