Giuseppina Fattori, conosciuta appunto come nonna Peppina, avrebbe compiuto 99 anni il prossimo 26 novembre. Nata e cresciuta a Fiastra, la sua battaglia per poter vivere vicino alla sua abitazione distrutta dalle scosse, divenne un simbolo del sisma
È morta nonna Peppina. Simbolo del terremoto del centro Italia del 2016, Giuseppina Fattori avrebbe compiuto 99 anni il prossimo 26 novembre. Nata e cresciuta nella frazione di San Martino di Fiastra, nel Maceratese, la sua storia di combattente ha fatto il giro d’Italia, tanto che nel febbraio 2021 è stata nominata Commendatore della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. “Non so se me lo merito – ha detto all’epoca –, ma sono tanto contenta. Non mi aspettavo niente e la vita mi ha dato veramente tanto”.
La sua storia è strettamente legata al terremoto. Dopo il sisma del 2016, la prima abitazione di nonna Peppina, infatti, venne fortemente danneggiata. Così, ferma nella sua decisione di non voler abbandonare il proprio territorio, insieme ai suoi familiari l’anziana costruì una casetta di legno vicinissima alla vecchia casa. Una soluzione trovata in poco che aveva però permesso a nonna Peppina di non abbandonare Fiastra. Dopo una segnalazione anonima, però, i lavori rischiarono di essere interrotti per due mancanze: la concessione edilizia e la presenza di un vincolo paesaggistico. Nel frattempo, la casa venne costruita e così, quando il pm ottenne dal Gip il sequestro del fabbricato, l’anziana che ormai si era trasferita, venne sfrattata. Solo una specifica norma, cosiddetta “salva Peppina”, emendamento alla legge finanziaria, a novembre 2017 permise a nonna Peppina di vincere una prima battaglia: tornare nella piccola casetta a San Martino di Fiastra (rientro poi avvenuto solo a settembre 2018). Solo due anni più tardi, nel 2019, la vicenda si concluse: il giudice Vittoria Lupi del tribunale di Macerata assolse i tre imputati accusati in un primo momento di abuso edilizio, risolto, dopo l’ok della Soprintendenza, con un’ammenda di quasi mille euro pagata al Comune.
Lo scorso anno, a dicembre 2020, erano stati avviati i lavori per la ristrutturazione della sua casa, distrutta dalle scosse del 2016. “Spero di poterci andare a vivere almeno per un giorno”, aveva detto all’epoca, parlando con l’Ansa. Lascia le due figlie, Agata e Gabriella.