di Monica Valendino
In Italia si sta scatenando una vera e propria caccia alle streghe verso i cosiddetti no vax che, tra qualche fascista e qualche filosofo, hanno una platea variegata, a volte motivata a volte meno. Ma sono pur sempre una schiera di persone che esercitano un diritto, quello di scegliere di non farsi iniettare il siero. Inutile girarci attorno: non si può criticare qualcuno puntandogli addosso l’indice ogni giorno ben sapendo che non vige alcun obbligo vaccinale. Obbligo che, probabilmente, non arriverà mai, visto che tale scelta presume un’assunzione di responsabilità da parte del governo e delle case produttrici che oggi appare lontana anni luce come opzione, dato che i vaccini sono stati approvati in fase emergenziale – con tutto quello che esso comporta.
Ma in Italia è fin troppo facile scegliere un capro espiatorio e usare frasi che a mio avviso hanno dell’aberrante. Alcuni esempi?
“I no vax idioti, andrebbero cacciati a calci nel sedere dall’Italia” (Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla salute, 3 settembre 2021); “Chi non si vaccina e usa l’opzione tampone rispetta la legge (come chi puzza). Ma la gente lo schifa” (Roberto Burioni, 24 settembre 2021); infine tanto per citarne solo alcuni, l’immunologo Sergio Abrignani: “I no vax sono come gli evasori fiscali. Beneficiano di qualcosa che non pagano” (20 luglio 2021).
Chi non si vaccina e usa l’opzione tampone rispetta la legge (come chi puzza) ma la gente lo schifa.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) September 22, 2021
Ma non è questo il punto. In un paese che sta diventando sempre più autoritario, grazie al governo dei migliori, e sempre meno autorevole, al di là di certe prese di posizione e dell’efficacia del famigerato green pass, sarebbe bello che tale foga si allargasse, visto che i problemi dell’Italia stanno anche altrove e non solo nella crisi Covid. Per cui si lanci il green pass per gli evasori: chi evade deve pagarsi tutto, dagli ospedali ai minimi certificati. Essendo un truffatore nei confronti della collettività e commettendo un reato (a differenza di chi non si vaccina), facciamo che le persone in regola con le imposte siano avvantaggiate!
Ma andiamo oltre: un bel green pass per i politici. Chi ha un passato con condanne di qualunque tipo non può candidarsi a nessun livello. E, sempre in tema, un lasciapassare per i parlamentari: chi non partecipa a tutte le sedute (salvo giustificazioni reali) perde gli onerosi indennizzi che percepisce. Ma si potrebbe anche andare oltre chiedendo un pass per l’edilizia, uno dei settori più a rischio in Italia: le ditte non in regola con contratti e che consegnano gli appalti pubblici in ritardo e non conformi al progetto iniziale non possono partecipare a future gare.
Insomma se vogliamo essere coerenti, trascurando la Costituzione e i diritti che concede, facciamo sì che al di là dei non vaccinati questo Paese inizi davvero a far pagare lo scotto dei reati a tutte quelle categorie che stanno infrangendo le regole per davvero. Chi sarà il primo politico a cavalcare questa battaglia?