Nelle ore scorse si è mossa la Sicilia. Il presidente si Regione Nello Musumeci ha imposto l’obbligo di portare la mascherina sempre con sé e di indossarla in tutti i luoghi aperti al pubblico particolarmente affollati. Resterà in vigore fino al 31 dicembre ed è valido per tutti gli over 12. L’Isola ha inoltre introdotto il tampone, per chi sottoporsi al tampone, nei porti e aeroporti siciliani, per chi torna da Germania e dal Regno Unito. Dall’altra parte dell’Italia si muovono i centri del Nord dove si accendono le luci dei mercatini di Natale: a Bolzano Trento e Rovereto ogni visitatore deve mostrare la certificazione sanitaria all’ingresso e riceve al check point un nastrino da legare al polso, come fosse un lasciapassare. Il sindaco di Bolzano ha diminuito gli stand del 30% e per evitare la ressa e ha vietato i chioschi di cibi e bevande, come il classico vin brulè, al di fuori di piazza Walther. Si aggiungono Venezia e Arezzo, le cui amministrazioni locali hanno imposto la mascherina in luoghi affollati all’aperto.
VENEZIA – In alcune aree del centro storico e della terraferma sarà obbligatorio l’uso della mascherina, anche all’aperto, in corrispondenza di alcune manifestazioni nel corso delle quali si prevede un aumento dell’afflusso delle persone con conseguente possibilità di creare assembramenti. Questo ha stabilito con un’ordinanza il sindaco Luigi Brugnaro. Nel dettaglio, l’ordinanza stabilisce che “è fatto obbligo di indossare le mascherine chirurgiche o di comunità in occasione di fiere e mercatini, a cominciare dalla Festa della Madonna della Salute (in programma da 20 novembre, ndr), per proseguire con le Fiere di Natale dell’Epifania e i relativi mercatini: e saranno obbligatorie anche In ogni tratto viabile interessato dall’attivazione di sensi unici pedonali e in ogni altra occasione di tempo e di luogo in cui non sia possibile rispettare la distanza interpersonale”. L’obbligo, si prosegue, “non si applica ai bambini di età inferiore ai sei anni e per chi ha forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. Gli operatori commerciali dovranno altresì, oltre ad indossare essi stessi la mascherina, mettere a disposizione dei clienti prodotti igienizzanti per le mani, in particolare accanto ai sistemi di pagamento”. Le disposizioni, si specifica, sono valide nelle date indicate e nella fascia oraria dalle ore 9 alle 23. Nelle premesse del dispositivo si specifica come si sia ritenuto che “nel corso dei predetti eventi in particolare potrebbero crearsi situazioni occasionali, anche improvvise, in cui il distanziamento di almeno un metro previsto dalle norme potrebbe non essere garantito” e “tenuto conto che in particolare nelle fiere che si svolgono presso la città antica, è previsto che ci siano migliaia di pedoni in movimento, tanto da prevedere – all’occorrenza – sensi unici pedonali nelle aree limitrofe”. E si sottolinea, infine, che il provvedimento nasce dopo aver preso atto che “è in corso un aumento progressivo dei contagi da virus “Covid-19″, come confermato dai monitoraggi giornalieri dell’Aussl 3 Serenissima”. “Per la violazione della presente ordinanza – si conclude – si applicano la sanzioni amministrative pecuniarie previste dalle vigenti norme di legge”
AREZZO – Anche ad Arezzo il Alessandro Ghinelli ha firmato l’ordinanza con cui dispone lo stesso obbligo: mascherina anche all’aperto e dove non sia possibile il rispetto del distanziamento minimo di un metro, in alcune aree del centro storico e nella zona del mercato settimanale. Questo obbligo scatta dal venerdì alla domenica compresi e nei giorni festivi e prefestivi dell’arco temporale 20 novembre – 9 gennaio. Sono sempre fatte salve le esenzioni all’uso della mascherina previste dalla normativa vigente. I motivi che hanno portato il primo cittadino di Arezzo, spiega il Comune, ad adottare questo provvedimento a tutela della salute pubblica sono legati agli eventi programmati nell’ambito della Città del Natale e all’appuntamento del sabato di via Giotto e via Raffaello Sanzio, che si caratterizzeranno per afflusso di turisti, cittadini, visitatori e acquirenti. Sempre nell’ordinanza, si specifica che l’accesso alle aree destinate a commercio straordinario e fiere, quindi anche la prima edizione del 2022 dell’Antiquaria, è consentito solo ai possessori di green pass, che dovrà essere sempre a disposizione e mostrato alle forze dell’ordine, su loro richiesta, in caso di controllo. La disposizione vale anche per gli operatori. Ancora per questi ultimi, è previsto che garantiscano, in corrispondenza del proprio punto-vendita, la distanza interpersonale di sicurezza – un metro – e che predispongano cartelli dove siano riportati gli obblighi di rispettarla e di utilizzo dei guanti monouso o di gel idroalcolico in caso di acquisti. Consigliata infine la forma di pagamento elettronico.
VERONA – Nei giorni scorsi a Verona è stata imposta la mascherina per accedere alle piazze dei Mercatini di Natale. Il sindaco ha firmato l’ordinanza che prevede l’utilizzo del dispositivo di protezione per i cittadini e turisti che da metà novembre visiteranno le piazze e i luoghi in cui è allestita la manifestazione. Si tratta di piazza dei Signori, Cortile del Tribunale, Cortile Mercato Vecchio, ponte Pietra e ponte Castelvecchio. Il provvedimento, richiesto in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha l’obiettivo di rafforzare le misure anti-affollamento già predisposte dal Comune scaligero per garantire da un lato l’incolumità pubblica e dell’altro il rispetto del distanziamento sociale nei luoghi a rischio assembramento.
LATINA – La Asl di Latina nel frattempo ha fatto un appello alla vaccinazione a tutti i cittadini con area di provenienza dall’Europa dell’Est, soprattutto nel distretto di Aprilia, dove, (anche qui) c’è l’obbligo di mascherine all’aperto per alcuni focolai. La copertura vaccinale soprattutto dei cittadini provenienti dalla Romania è molto bassa, appena il 44% su una platea di oltre 17 mila residenti. La Asl ha chiesto chiesto la collaborazione anche alle autorità religiose che si sono rese disponibili. Proprio ad Aprilia c’era stato un appello delle chiese ortodosse per incentivare la vaccinazione tra i membri della comunità romena. Le autorità religiose ortodosse avevano pubblicamente esortato i fedeli a non avere paura dei vaccini e ad attenersi alle disposizioni vigenti in Italia. La comunità romena è molto presente in provincia di Latina, circa 17mila presenze, e ad Aprilai si concentrano circa 5200.