Si esce dall’autostrada, si plana dolcemente per alcuni chilometri verso il mare, coi pini che sembrano fare da picchetto d’onore e, dopo poche curve, eccolo spuntare su un promontorio del Golfo di Trieste, in tutta la sua maestosa bellezza ed eleganza: il Castello di Miramare. La costruzione appare in uno stile che va dal medioevale al barocco, occupando una posizione panoramica incantevole; si trova infatti a picco sul mare, sulla punta del promontorio di Grignano, a circa una decina di chilometri dalla città, circondato da un rigoglioso parco, realizzato in simbiosi con la dimora, ricco di rare specie botaniche, anche provenienti dal continente americano. Abilmente diretto dalla storica dell’arte Andreina Contessa, che si avvale di un team in larga parte femminile, il castello ogni anno è meta di diverse centinaia di migliaia di visitatori, attratti dalla quieta bellezza del luogo – dove parlare sottovoce viene quasi naturale – perché qui il fascino della realizzazione umana “dialoga” perfettamente con la natura che in quei luoghi offre alcuni dei suoi acuti più seducenti.
Il castello e il parco furono voluti dal futuro arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo-Lorena, quello che sarà Massimiliano I del Messico, che nel 1850 si trasferì a Trieste per intraprendere la carriera militare, ma solo nel 1855 concepì l’idea di costruire una residenza privata sulla costa: all’inizio del 1856 iniziarono i lavori e per Natale del 1860 la realizzazione del castello era terminata; a questa si aggiunse la zona destinata alla rappresentanza che fu completata solo nel 1870. L’arciduca seguì personalmente sia la progettazione, sia l’allestimento del vasto parco (più di 22 ettari), comprendente un giardino all’inglese e all’italiana, ricco di piante rare, sculture e laghetti, che scende con ampi gradoni verso il mare. L’arciduca era un appassionato di botanica ed è così che il parco raccoglie specie vegetali provenienti da diverse parti del mondo.
Membro della Casa d’Asburgo, principe imperiale e arciduca d’Austria, Massimiliano fu imperatore ma non a Vienna. Bensì in Messico, grazie a Napoleone III di Francia e gruppi conservatori del Paese centramericano. Ma la loro manovra durò poco: tre anni dopo Massimiliano morì fucilato dagli oppositori (la cosa finì anche in un quadro di Manet). Invano, prima che la situazione precipitasse, la moglie Carlotta del Belgio era tornata in Europa per cercare disperatamente un appoggio dagli Stati europei: a Roma da Papa Pio IX, a Parigi (che aveva ritirato il sostegno all’imperatore in caduta libera), a Vienna dove però l’imperatore Francesco Giuseppe aveva privato il fratello più piccolo di tutti i titoli della casa regnante asburgica perché venne a conoscenza dei progetti messicani poco prima della partenza, avvenuta proprio dal Castello triestino.
L’edificio fu aperto al pubblico dalla primavera del 1929, ma per poco tempo, poiché l’anno successivo – e fino al 1937 – divenne la residenza del duca Amedeo di Savoia-Aosta e della moglie Anna d’Orleans, smettendo di essere un’attrazione turistica.
Considerata la sua posizione geografica, durante la seconda guerra mondiale, il castello divenne un luogo di particolare interesse militare per gli occupanti nazisti che, controllando il Golfo di Trieste, avrebbero potuto impedire eventuali sbarchi degli Alleati. Questi ultimi mantennero un presidio nel castello fino al 1954, ma il 2 giugno 1955 il Castello e il parco di Miramare divennero museo nazionale; quindi dal 2016 è il castello e il parco hanno ottenuto lo status di museo statale autonomo.
L’interno è costituito da oltre 20 stanze: di particolare pregio sono le Sale di Massimiliano, fra le quali la camera da letto, arredata come una cabina di nave, e la Sala del trono, impreziosita dai ritratti di tutti i regnanti della casa Asburgo.
Essendo un frequentatissimo museo statale, gli ambienti sono visitabili secondo un percorso prestabilito che si snoda dal pianoterra al primo piano dove si possono apprezzare i sontuosi arredi originali delle sale di rappresentanza, degli appartamenti privati, ricchi di opere d’arte, mobili e oggetti preziosi. Tra le tante curiosità, proprio di recente ha trovato spazio un pianoforte di metà ottocento, copia esatta di quello cui si sedeva Carlotta per suonare brani di vario genere: nell’ampia e fornita biblioteca sono infatti conservati numerosi libri di spartiti utilizzati dalla moglie di Massimiliano per suonare lo strumento.
Il parco è ricco varie specie di piante sempreverdi, fiori dalla primavera all’autunno inoltrato, esemplari provenienti dal centro e sud America, testimonianze di viaggi e gusti lontani dall’alto Adriatico, ma che ai piedi del Carso hanno trovato una nuova ragion d’essere. Così come appare attestazione di un passato non proprio remoto il cosiddetto bagno ducale, ancora escluso dai percorsi di visita, ma che è stato completamente recuperato (serviva per i bagni elioterapici e per le prime escursioni subacquee) e che si mostra in tutta la sua esclusiva, ma riservata eleganza.
Infine una vera sorpresa è la visita alla torretta che svetta sul castello. Rampa dopo rampa, in un ambiente completamente recuperato e in completa sicurezza, si sale e si giunge nella parte più alta del castello, da cui si gode un panorama mozzafiato su tutto il golfo, in compagnia dell’antico orologio perfettamente funzionante. Da lassù si ha la misura dell’altezza e dell’imponenza del castello, del parco verde che lo circonda per tre lati, e della vastità della distesa blu che riflette la maestosità architettonica. Potendo scegliere dove farsi costruire la propria dimora, 170 anni fa Massimiliano d’Asburgo dimostrò un gusto ottimo, lo stesso che noi posteri, oggi, non facciamo alcuna fatica a condividere e ad apprezzare.
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Info
Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare
Dove | Viale Miramare, Trieste
Quando | Aperto tutto l’anno ore 9-19 (esclusi Natale e Capodanno)
Biglietti | Ingresso 10 euro
Prenotazioni | castellomiramare.vivaticket.it
Contatti | Tel. 040 224143
Web | www.miramare.beniculturali.it