La seconda giornata della ‘Leopolda’ si è aperta con i classici tavoli tematici, dove i militanti discutono con i parlamentari su diverse tematiche. Uno di questi tavoli è stato ‘condotto’ dal capogruppo di Italia Viva al Senato, Davide Faraone. Titolo: ‘Fake news, social e populismo mediatico’. Al termine, si ferma per alcuni minuti i giornalisti, ma Faraone rimuove del tutto la ‘dark room’ organizzata da Marco Carrai in favore della vittoria del Sì al referendum Costituzionale del 2016.
Faraone invece di rispondere alle domande ribatte con accuse al Movimento 5 Stelle e a Davide Casaleggio. La dark room, i profili fake di cui Carrai si vanta con l’avvocato Bianchi e i costi sostenuti dalla struttura sono derubricati a “storiella”; “ma di cosa state parlando? Marco Carrai non ha nessun ruolo politico, voi dovete contrastare noi” afferma Faraone, al quale in verità stavamo solo rivolgendo domande. Il Piano Rondolino? “Che il Pd di Renzi o di Italia Viva ha costruito un sistema di questo genere non potete dirlo perché non è mai accaduto” conclude Faraone.