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Politica - 20 Novembre 2021
Leopolda, il vox tra i militanti di Italia Viva. Dall’inchiesta Open alle conferenze di Renzi da Bin Salman: “Una bolla di sapone”
A Firenze, abbiamo chiesto ai militanti della Leopolda, cosa pensano dell’Inchiesta Open. Alcuni declinano gentilmente l’invito a parlare con ilfattoquotidiano.it e qualcuno invita il direttore Marco Travaglio a stare “tranquillo”. Molti altri dicono la loro. In tanti sono concordi nel dire che l’inchiesta “finirà in una bolla di sapone”, “è una cavolata”, “una montatura”, “un accanimento nei confronti di Renzi”. Non tutti sono informati sull’inchiesta che vede Matteo Renzi e Maria Elena Boschi indagati per finanziamento illecito ai partiti assieme all’avvocato Bianchi e Luca Lotti indagati anche per il reato di corruzione.
Dall’inchiesta sono emersi anche i compensi, leciti, che il leader di Italia Viva ha percepito per delle conferenze alla corte di Mohammad bin Salman, che un rapporto dell’intelligence americana indica quale mandante dell’omicidio del giornalista e scrittore Jamal Khashoggi. Circostanza che non turba i militanti. “Tutti sono andati in Arabia Saudita e se non hanno presi soldi per far conferenze vuol dire che non li meritavano” ci dice un militante. “L’Arabia Saudita è il principale alleato degli Stati Uniti malgrado, probabilmente, siano responsabili dell’abbattimento delle Torri Gemelle” è il parere di ragazzo e un altro trova una originale giustificazione per i rapporti criticati anche dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani. “L’Arabia Saudita? E’ un regime sanguinario, ma che secondo me, si sta occidentalizzando”. “I Rapporti di Renzi con l’Arabia Saudita sono questioni prettamente lavorative che non incidono con la sua attività parlamentare perché non c’è conflitto d’interesse – afferma una militante, che aggiunge – non serve una legge sul conflitto d’interesse”. “Bin Salman? Si deve parlare con tutti e serve la libertà, quindi secondo me non servono nuove regolamentazioni” è il parere di un altro militante.
Eppure qualcuno, invece, si dimostra favorevole a una legge o almeno ad un codice di condotta per i parlamentari, sul modello di altri Paesi occidentali, che impediscano ad un eletto di percepire somme da Stati, organizzazioni od aziende straniere. “Credo si possa regolamentare”. “Penso che Renzi per un verso è molto bravo e per un verso ha un grande ego e che si senta un po’ il ministro degli esteri ombra d’Italia”. Una migliore regolamentazione delle attività extra parlamentari “sarebbe opportuna” è l’opinione di un altro militante.