Con la pressione internazionale sulla Cina, nella notte sono state diffuse alcune foto di Peng Shuai, la tennista scomparsa all’inizio di novembre dopo aver denunciato di essere stata vittima di un’aggressione sessuale commessa dall’ex vicepremier Zhang Gaoli. Dopo le proteste di nomi illustri dello sport, a partire da Novak Djokovic, e la minaccia della Women’s Tennis Association (Wta) di lasciare il Paese, a cui presto si sono accodati anche Stati Uniti e Nazioni Unite, un giornalista dell’emittente di Stato ha diffuso su Twitter alcune immagini della ragazza intenta a giocare con il proprio gatto e con dei peluche che, sostiene, provengono dall’account di WeChat di Peng che avrebbe scritto anche “Buon Weekend”.
Resta ovviamente da capire a quando le foto risalgano e se effettivamente siano state diffuse dall’atleta cinese, dato che già nei giorni scorsi la tv di Stato aveva pubblicato una lettera attribuita alla ragazza nella quale questa rassicurava tutti dicendo di non essere sparita. Parole sulla cui autenticità diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno espresso perplessità. Hu Xijin è stato il primo giornalista cinese a citare direttamente il caso Peng, scrivendo nella notte di giovedi di non credere, “come persona che ha familiarità con il sistema cinese”, che la tennista “abbia ricevuto ritorsioni e repressioni ipotizzate dai media stranieri per le cose di cui la gente ha parlato”.
Proprio su questo punto è intervenuto il direttore del Global Times, Hu Xijin, che su Twitter ha assicurato che le ultime foto comparse sui social media rappresentano il “suo stato attuale” e di aver avuto “conferma attraverso le mie fonti”: “Nei giorni scorsi, è rimasta a casa sua liberamente e non voleva essere disturbata – sostiene – Si presenterà in pubblico e presto parteciperà ad alcune attività”, ha aggiunto.
“Siamo profondamente preoccupati per le notizie della scomparsa di Peng Shuai dopo le sue denunce”, aveva dichiarato ieri la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, chiedendo a Pechino di fornire informazioni “indipendenti e verificabili” su dove si trovi la tennista. La stessa richiesta era arrivata da Liz Throssell, portavoce dell’ufficio Onu per i diritti umani, che ha chiesto anche “un’indagine trasparente” sulle accuse contro l’ex premier. “Non abbiamo notizie di Peng da quando ha denunciato sui social media di essere stata aggredita sessualmente – ha detto la portavoce – È importante avere prove di dove sia e che stia bene”.